mercoledì 22 settembre 2010

Italia spaesata: crollano governo e premier ma la sfiducia affonda anche il centrosinistra

La rilevazione mensile di Ipr-Marketing. L'esecutivo mai così in basso (34%) insieme al Pdl. E resta al minimo anche il gradimento per Berlusconi. Tonfo ancor maggiore per Pd (-6) e Idv (-4). Sale l'Udc e la vera trionfatrice è la Lega di ANGELO MELONE

Italia spaesata: crollano governo e premier ma la sfiducia affonda anche il centrosinistra Fonte Repubblica.it

GOVERNO mai così in basso nella fiducia degli italiani. E' questo il dato - per altro atteso - del sondaggio mensile che Ipr-Marketing conduce per Repubblica.it. E con il governo resta al minimo storico anche il gradimento nei confronti del presidente del Consiglio. Unica forza in controtendenza nella maggioranza è la Lega Nord. Ma dall'indagine sui sentimenti degli elettori emerge anche un altro dato negativo di grande rilievo, che conferma una sensazione diffusa: del tonfo della maggioranza non è in grado di approfittare l'opposizione. Almeno quella storica di centrosinistra (fa eccezione l'Udc), che accusa un calo se possibile ancora maggiore di consensi. L'Italia è spaesata, e le rilevazioni lo confermano.
Si parte dallo spaesamento anche nel campo dei cittadini che trovavano il loro riferimento nel centrodestra: si uniscono agli insoddisfatti - o ostili - verso il governo, portando i consensi all'esecutivo al livello più basso di sempre: un 30% che fa segnare l'arretramento di ben il 3% rispetto all'ultima rilevazione, quella di luglio. Ma non basta. Tra liti e promesse mancate, l'esecutivo è su una clamorosa china se si considera l'intero arco della sua vita: si passa dal 54% del settembre 2008, al 44 del settembre 2009, al 34 - dicevamo - di questi giorni: un crollo di venti punti, leggermente corretto dalla lieve ripresa di apprezzamento di luglio (a quota 33%) per subire un colpo durissimo dalla paralisi dell'ultimo periodo.
E' la stessa opinione che gli elettori mostrano nei confronti del presidente del Consiglio. Berlusconi è inchiodato al 39% dei consensi che si conferma per il secondo mese il suo livello più basso, punto negativo di una parabola discendente che dura ormai da più di un anno.
Con lui precipita il Pdl, all'indomani della fuoriuscita dei finiani. Anche il partito deve registrare il minimo storico al 34%, un punto in meno rispetto a luglio e ben sei nel confronto con giugno. La scissione del Fli, dunque, pesa. Ma pesa soprattutto il crollo di immagine, del quale approfitta a man bassa la Lega Nord, vera trionfatrice di questa rilevazione mensile con ben il 3% in più rispetto a luglio. Un 33% di consensi (praticamente gli stessi del Pdl) che conferma una sensazione diffusa. E dei quali Bossi, i suoi ministri, gli esponenti leghisti sembrano essere ben coscienti nella loro continuo agitare lo spettro delle elezioni fino a tenere in scacco l'intera maggioranza.
Di tutto questo - dicevamo - di fronte a un'Italia disorientata, non sa far tesoro l'opposizione che non sembra riuscire a conquistarsi la fiducia dei cittadini (ndr: nel sondaggio conta chi ha risposto: molta o abbastanza) come alternativa alla guida del Paese. In particolare quella di centrosinistra che deve registrare una calo ancora maggiore. Un vero e proprio crollo. Che si traduce nel -6 per il sempre più diviso Pd. Il suo 26% di gradimento è davvero una soglia bassissima: praticamente ha sperperato un 14% di fiducia negli ultimi sei mesi. Una posizione che continua a vederlo al di sotto del 29% dell'Italia dei Valori. Ma anche per il partito di Di Pietro suona il campanello d'allarme: gli elettori sembrano, anche in questo caso, essere sempre più disaffezionati e il calo rispetto a luglio è altrettanto sonoro: -4%. Unica eccezione l'Udc: il partito di Casini cresce, conquista 2 punti e con il suo 33% risulta essere quello con maggior gradimento tra le forze di opposizione.
Infine uno spiraglio sulle conseguenze del terremoto d'agosto: Futuro e Libertà. Ma qui - avverte l'Ipr - la rilevazione dà indicazioni parziali, non esistendo alcun raffronto. Comunque il movimento di Fini raccoglierebbe il 20% della fiducia. Ma le ripercussioni che gli sviluppi politici delle prossime settimane avranno sulla sensibilità del Paese potranno essere valutate meglio tra un mese.

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