Ciao a tutti,
confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di
informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il
dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole
di quanto sta avvenendo.
Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi
occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo
intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane)
per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne
meglio le implicazioni giuridiche.
'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato
con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare
l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum),
quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico"
viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei
cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti
garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a
questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta
non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano
di cui invece si fregia di esser voce ed espressione,
occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla
definitivamente.
Il referendum è evidentemente anche questo!
Mariachiara Alberton
RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè il
Governo non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset.
Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum
lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i
cittadini italiani:
Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E'
necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone
Il referendum non sarà pubblicizzato in TV.
I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il
12 giugno. QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum.
Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il
referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.
Passaparola!
Torino e la sua Area Metropolitana.Una città Europea, in salute, sicura, facile da vivere, che sappia offrire opportunità di lavoro a tutt@Una città della cultura, ecologica, pensata anche per i tempi degli anziani e delle persone in difficoltà.Città della ricerca, dello sport,con trasporti pubblici finalmente efficienti, servizi sanitari efficaci.Che valorizzi le periferie,laboratorio dell'innovazione green, capitale del cibo di qualità e sicuro e delle energie rinnovabili.
venerdì 27 maggio 2011
sabato 21 maggio 2011
La svolta c'è, l'alternativa è più vicina articolo pubblicato da Paneacqua.eu e Altroquotidiano.it di Alfiero Grandi
La botta presa dal centro destra al primo turno delle elezioni amministrative è grossa. Tra qualche giorno i ballottaggi diranno con maggiore chiarezza se la svolta ha già una forza inarrestabile, oppure è solo iniziata. Tuttavia la svolta c’è.
Berlusconi ha chiesto a Milano un voto per lui e per il Governo. Il voto non è arrivato, né alla persona, né al Governo. L’arroganza contro i magistrati nei comizi e la “macchina del fango” contro Pisapia hanno ottenuto l’effetto opposto.
Una valutazione compiuta della fase politica e soprattutto della velocità della crisi di questo Governo sarà possibile dopo il secondo turno delle amministrative e i referendum del 12/13 giugno che spesso, a torto, vengono relegati in secondo piano.
Già oggi è possibile evidenziare alcuni punti.
Le candidature vittoriose del centro sinistra sono plurali.
Pisapia a Milano è certamente una buona candidatura. Dipingerlo come estremista di sinistra è un’evidente forzatura, anche se non appartiene al PD. Eppure Pisapia è arrivato al 48 %, posizione da cui potrebbe spiccare il volo e diventare il Sindaco della svolta a Milano e il segnale che una svolta è matura anche in Italia.
De Magistris a Napoli ha sopravanzato la candidatura del prefetto Morcone (troppo identificato - suo malgrado - con gli errori del passato) e ora può guardare con qualche speranza alla vittoria. Anche questa candidatura non è PD.
Il Pd ha una buona affermazione con i sindaci eletti a Torino e Bologna e in generale ha un buon risultato elettorale di partito.
Questa articolazione di buoni risultati consente di guardare al futuro con la possibilità di archiviare definitivamente la “vocazione maggioritaria” che ha causato danni gravissimi al centro sinistra.
Nessuno ha il monopolio del risultato come è accaduto in passato e nello stesso tempo ogni settore del centro sinistra è interessato ad una comune vittoria contro la destra perché da solo non potrebbe farcela.
Non è lontana la discussione sull’esigenza di trovare un modus vivendi con la destra, considerata imbattibile. La destra può essere battuta. Lo dimostrano le elezioni amministrative. Per questo deve emergere una chiara e netta alternativa politica.Prima che riprenda una discussione insensata, come è già avvenuto in passato, occorre mettere in valore questo risultato. Ad esempio torna il refrain sull’assenza di un leader del centro sinistra. Eppure sarebbe un grave errore cedere all’ideologia dominante della destra che punta tutto su un solo dominus.
I punti da affrontare sono 3, strettamente connessi.
Il programma, l’arco delle forze da coinvolgere e la scelta della leadershi per il Governo attraverso le primarie.
Le primarie non sono la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi, ma saranno certamente utili. Non solo per scegliere una candidatura, ma per darle la forza di cui avrà bisogno nel confronto elettorale. Non si fece così anche per Prodi in vista delle elezioni del 2006, dopo l’indebolimento operato da Rutelli nei confronti della sua candidatura ? Questi 3 aspetti vanno affrontati insieme.
1)Il programma della futura coalizione non può essere un eccetera, tanto meno può esserlo dopo i disastri della destra e di fronte ad un paese che sta lentamente affondando, senza una prospettiva politica ed economica. Questo aspetto è tuttora sottovalutato ed è un grave errore. Semmai occorre andare oltre la fabbrica del programma di Prodi. Occorre fare meglio, non tornare indietro.
2)La coalizione deve essere tale da potersi candidarsi a governare, quindi facendo scelte politiche. Ci sono 2 problemi irrisolti.
Primo problema è il rapporto con il terzo polo. La discussione sul suo coinvolgimento è strana. Il terzo polo si autodefinisce autonomo tra i 2 poli principali. Non si capisce a cosa possa arrivare il corteggiamento insistente per ottenere lo schieramento del terzo polo con il centro sinistra. Questa insistenza rischia di fare male al terzo polo, che punta a raccogliere le forze liberate dalla crisi del centro destra, e rischia di fare male anche al centro sinistra perché confonde il livello istituzionale - come il necessario dialogo tra diversi soggetti politici sulle riforme istitutuzionali, sulle regole e sui ruoli di garanzia – con il programma politico del centro sinistra per portare l’Italia fuori dalla palude.
Secondo problema è il rapporto con la federazione della sinistra che per ora si autoesclude dalla possibile coalizione alternativa alla destra, con grande felicità di chi non la vuole nello schieramento alternativo. Fare discendere il nuovo Ulivo dall’esclusione della federazione della sinistra è un errore. La rissosità del centro sinistra tra il 2006 e il 2008 non si risolve con l’esclusione pregiudiziale della federazione, come dimostra la discussione interna al PD che ha un tono non meno aspro di quella precedente. Occorre perseguire l’obiettivo di portare in tutta la sinistra la consapevolezza dell’esigenza di governare questa fase, difficile e insieme fondamentale. L’unico modo per risolvere questi problemi è il merito.
3)Definito il programma e lo schieramento, anche le primarie non dovrebbero essere più un problema irrisolvibile. La ristrutturazione della sinistra politica è un problema reale ma non coincide con i tempi urgenti della risposta al grido di dolore dell’Italia che vuole essere liberata da questo giogo della destra, che trascina il nosro paese nel ridicolo e a fondo.
Berlusconi ha chiesto a Milano un voto per lui e per il Governo. Il voto non è arrivato, né alla persona, né al Governo. L’arroganza contro i magistrati nei comizi e la “macchina del fango” contro Pisapia hanno ottenuto l’effetto opposto.
Una valutazione compiuta della fase politica e soprattutto della velocità della crisi di questo Governo sarà possibile dopo il secondo turno delle amministrative e i referendum del 12/13 giugno che spesso, a torto, vengono relegati in secondo piano.
Già oggi è possibile evidenziare alcuni punti.
Le candidature vittoriose del centro sinistra sono plurali.
Pisapia a Milano è certamente una buona candidatura. Dipingerlo come estremista di sinistra è un’evidente forzatura, anche se non appartiene al PD. Eppure Pisapia è arrivato al 48 %, posizione da cui potrebbe spiccare il volo e diventare il Sindaco della svolta a Milano e il segnale che una svolta è matura anche in Italia.
De Magistris a Napoli ha sopravanzato la candidatura del prefetto Morcone (troppo identificato - suo malgrado - con gli errori del passato) e ora può guardare con qualche speranza alla vittoria. Anche questa candidatura non è PD.
Il Pd ha una buona affermazione con i sindaci eletti a Torino e Bologna e in generale ha un buon risultato elettorale di partito.
Questa articolazione di buoni risultati consente di guardare al futuro con la possibilità di archiviare definitivamente la “vocazione maggioritaria” che ha causato danni gravissimi al centro sinistra.
Nessuno ha il monopolio del risultato come è accaduto in passato e nello stesso tempo ogni settore del centro sinistra è interessato ad una comune vittoria contro la destra perché da solo non potrebbe farcela.
Non è lontana la discussione sull’esigenza di trovare un modus vivendi con la destra, considerata imbattibile. La destra può essere battuta. Lo dimostrano le elezioni amministrative. Per questo deve emergere una chiara e netta alternativa politica.Prima che riprenda una discussione insensata, come è già avvenuto in passato, occorre mettere in valore questo risultato. Ad esempio torna il refrain sull’assenza di un leader del centro sinistra. Eppure sarebbe un grave errore cedere all’ideologia dominante della destra che punta tutto su un solo dominus.
I punti da affrontare sono 3, strettamente connessi.
Il programma, l’arco delle forze da coinvolgere e la scelta della leadershi per il Governo attraverso le primarie.
Le primarie non sono la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi, ma saranno certamente utili. Non solo per scegliere una candidatura, ma per darle la forza di cui avrà bisogno nel confronto elettorale. Non si fece così anche per Prodi in vista delle elezioni del 2006, dopo l’indebolimento operato da Rutelli nei confronti della sua candidatura ? Questi 3 aspetti vanno affrontati insieme.
1)Il programma della futura coalizione non può essere un eccetera, tanto meno può esserlo dopo i disastri della destra e di fronte ad un paese che sta lentamente affondando, senza una prospettiva politica ed economica. Questo aspetto è tuttora sottovalutato ed è un grave errore. Semmai occorre andare oltre la fabbrica del programma di Prodi. Occorre fare meglio, non tornare indietro.
2)La coalizione deve essere tale da potersi candidarsi a governare, quindi facendo scelte politiche. Ci sono 2 problemi irrisolti.
Primo problema è il rapporto con il terzo polo. La discussione sul suo coinvolgimento è strana. Il terzo polo si autodefinisce autonomo tra i 2 poli principali. Non si capisce a cosa possa arrivare il corteggiamento insistente per ottenere lo schieramento del terzo polo con il centro sinistra. Questa insistenza rischia di fare male al terzo polo, che punta a raccogliere le forze liberate dalla crisi del centro destra, e rischia di fare male anche al centro sinistra perché confonde il livello istituzionale - come il necessario dialogo tra diversi soggetti politici sulle riforme istitutuzionali, sulle regole e sui ruoli di garanzia – con il programma politico del centro sinistra per portare l’Italia fuori dalla palude.
Secondo problema è il rapporto con la federazione della sinistra che per ora si autoesclude dalla possibile coalizione alternativa alla destra, con grande felicità di chi non la vuole nello schieramento alternativo. Fare discendere il nuovo Ulivo dall’esclusione della federazione della sinistra è un errore. La rissosità del centro sinistra tra il 2006 e il 2008 non si risolve con l’esclusione pregiudiziale della federazione, come dimostra la discussione interna al PD che ha un tono non meno aspro di quella precedente. Occorre perseguire l’obiettivo di portare in tutta la sinistra la consapevolezza dell’esigenza di governare questa fase, difficile e insieme fondamentale. L’unico modo per risolvere questi problemi è il merito.
3)Definito il programma e lo schieramento, anche le primarie non dovrebbero essere più un problema irrisolvibile. La ristrutturazione della sinistra politica è un problema reale ma non coincide con i tempi urgenti della risposta al grido di dolore dell’Italia che vuole essere liberata da questo giogo della destra, che trascina il nosro paese nel ridicolo e a fondo.
giovedì 19 maggio 2011
REFERENDUM COME POSSONO VOTARE I FUORISEDE
Ecco come si può fare.
Il 12 e 13 Giugno si svolgeranno in Italia i Referendum per la ripubblicizzazione del servizio idrico, contro il nucleare e contro il legittimo impedimento. Per gli studenti universitari sarà un periodo di studio per gli esami della sessione estiva. Per chi volesse votare ci sono alcune facilitazioni che consentono di rimanere nella città dove si studia o di tornare a casa usufruendo di sconti sui trasporti.
I fuori sede possono votare nella città dove studiano? Come?
Si, i fuori sede, che siano studenti o lavoratori, possono votare se vengono nominati Rappresentanti dei promotori presso i seggi elettorali. Basta avere con se la propria tessera elettorale. Per proporsi come Rappresentanti basta contattare il Comitato Referendario più vicino (trovate i contatti cliccando qui per l'acqua e qui per il nucleare) In questo modo chi vorrà potrà votare anche nel seggio segnalato anche se diverso da quello in cui si è iscritti. Successivamente coloro che hanno segnalato la propria disponibilità riceveranno una delega dai promotori.
Quanti sono i rappresentanti dei Promotori?
Per ogni sezione elettorale (e per ciascun quesito), possono essere nominati due rappresentanti, un titolare e un supplente. Quindi, i promotori dei 2 referendum sull'acqua, potranno nominarne 4, mentre il comitato Vota si per Fermare il Nucleare potrà nominarne 2 per seggio.
E' semplice ed è importante! Basta avere con te la tessera elettorale. Per diventare Rappresentante compila il form che trovi di seguito e verrai inserito/a e contattato/a. Non aspettare c'è tempo fino al Domenica 5 Giugno!
CLICCA QUI!!! - http://www.referendumacqua.it/voto-fuori-sede.html
A seconda della vostra disponibilità scegliete se essere presenti in tutte e due le giornate di voto per aiutare i comitati territoriali. Ad ogni modo, iscrivetevi per poter almeno votare.
martedì 17 maggio 2011
Emanuela Rampi eletta nella prima Circoscrizione
Grande la sodddisfazione della nostra Associazione per l'ottimo risultato della Lista Civica per Musy Sindaco alla Circoscrizione 1.
1625 voti pari al 4%. Emanuela eletta e pronta a fare squadra con i 2 Consiglieri Comunali Scanderenbech e Musy. L'avevo detto,che sarebbe stato un successo, piccolo ovviamente ma un successo!!!!!!!!!
lunedì 16 maggio 2011
ELEZIONI COMUNALI DI TORINO: VINCE FASSINO AL PRIMO TURNO di Giorgio Diaferia
Elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale: affluenza finale in crescita rispetto alle precedenti elezioni.
Tutta la città
Rilevamento 16/05/2011, ore 22:11:55
Seggi 919 su 919
votanti n° votanti % % Amm. '06 % Cam. '08
Totale 470.942 su 707.817 66,53 64,73 78,42
Le Elezioni Torinesi si sono svolte nel segno della continuità, anche se il candidato Sindaco del Nuovo Polo Alberto Musy, qualche nota di vicinanza all'esperienza del 1993 di Valentino Castellani la portava. Dunque l'ex Ministro Piero Fassino prende il testimone dall'amico Sergio Chiamparino dimostrando che a Torino è la Sinistra quella che vince ed elegge i suoi rappresentanti anche Nazionali. Forse al Sindaco uscente spetterà ora il compito di far ragionare e cambiare il PD. Certamente gli esperimenti di Napoli e Bologna non sono molto lusinghieri ed occorre quindi cambiare rotta. Ottimo e previsto, come annunciato anche nel nostro blog, il risultato del Movimento a 5 Stelle con un 5% che porterà 2 consiglieri in Comune come il Nuovo Polo. La Lista di Domenico Coppola ha creato sicuramente qualche disturbo al candidato del PDL tuttavia il distacco è così netto, che come ha ammesso il sen. Ghigo, non c'è margine per recriminazioni. Bene la candidata della Lista Alleanza per Torino alla circoscrizione 1 Emanuela Rampi, espressione della nostra Associazione Torino Viva. E' un inizio ora occorre saper migliorare ed andare oltre, facendo squadra.Gli Ecologisti mah! meglio tacere aspettando tempi migliori.
Tutta la città
Rilevamento 16/05/2011, ore 22:11:55
Seggi 919 su 919
votanti n° votanti % % Amm. '06 % Cam. '08
Totale 470.942 su 707.817 66,53 64,73 78,42
Le Elezioni Torinesi si sono svolte nel segno della continuità, anche se il candidato Sindaco del Nuovo Polo Alberto Musy, qualche nota di vicinanza all'esperienza del 1993 di Valentino Castellani la portava. Dunque l'ex Ministro Piero Fassino prende il testimone dall'amico Sergio Chiamparino dimostrando che a Torino è la Sinistra quella che vince ed elegge i suoi rappresentanti anche Nazionali. Forse al Sindaco uscente spetterà ora il compito di far ragionare e cambiare il PD. Certamente gli esperimenti di Napoli e Bologna non sono molto lusinghieri ed occorre quindi cambiare rotta. Ottimo e previsto, come annunciato anche nel nostro blog, il risultato del Movimento a 5 Stelle con un 5% che porterà 2 consiglieri in Comune come il Nuovo Polo. La Lista di Domenico Coppola ha creato sicuramente qualche disturbo al candidato del PDL tuttavia il distacco è così netto, che come ha ammesso il sen. Ghigo, non c'è margine per recriminazioni. Bene la candidata della Lista Alleanza per Torino alla circoscrizione 1 Emanuela Rampi, espressione della nostra Associazione Torino Viva. E' un inizio ora occorre saper migliorare ed andare oltre, facendo squadra.Gli Ecologisti mah! meglio tacere aspettando tempi migliori.
martedì 10 maggio 2011
EMANUELA RAMPI : Comunque vada sarà un Trionfo!!!!
Ci siamo, mancano solo più pochi giorni per andare a votare il rinnovo del Consiglio Comunale di Torino. L'impegno diretto del Sindaco uscente Sergio Chiamparino è la testimonianza che la vittoria al primo turno dell'ex segretario nazionale dei DS, Piero Fassino non è scontata. Dal centro destra arrivano segnali di sbracamento con l'on Rosso che dice "abbiamo lavorato male" ed il senatore Ghigo che lo catechizza, di fatto per l'assessore regionale Nicola Coppola, sono poche le speranze di farcela.L'avvocato Alberto Musy, la vera alternativa, andrà comunque in Consiglio Comunale e forse sarebbe bene che ci vada forte di un buon consenso popolare, perchè è la gente che decide chi la deve rappresentare. Ritengo assisteremo ad un ottimo risultato della Lista 5 Stelle che qualche giorno fa ha saputo coagulare 10.000 persone per il comizio-spettacolo del suo leader Beppe Grillo.Ricordiamo che esiste il "voto disgiunto", che si deve scrivere il cognome del candidato a fianco il simbolo della Lista-Partito che intende votare(se si intende) e che per la Circoscrizione il turno è unico con i candidati alla Presidenza che non si devono votare, ma si deve invece barrare il simbolo della coalizione/Lista o Partito che li esprime.
Tutti i risultati potranno essere seguiti in tempo reale sul sito del comune di Torino www.comune.torino.it. Alla candidata di Torino Viva, Emanuela Rampi, che corre per la Lista Civica Alleanza per Torino, Alleanza per l'Italia sia in prima Circoscrizione (dove è candidata alla Presidenza), sia per il Comune, i nostri più cari "In bocca al Lupo"
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