martedì 31 maggio 2022

Vaiolo delle Scimmie news

"Le persone con vaiolo delle scimmie possibile, probabile o confermato evitino il contatto con altre persone fino a quando le lesioni non sono guarite e le croste non si sono asciugate. I casi dovrebbero anche astenersi dal sesso mentre sono sintomatici, compreso il periodo di insorgenza precoce dei sintomi, e mentre sono presenti lesioni. Anche se non ci siano, per ora, prove disponibili del virus nelle escrezioni genitali, per precauzione, si consiglia di utilizzare il preservativo per 8 settimane dopo l'infezione. In caso sia necessario spostarsi per cercare assistenza sanitaria, i contagiati dovrebbero assicurarsi che le lesioni siano coperte e indossare mascherine. I contatti di pazienti saranno invitati, se necessario, a isolarsi per 21 giorni e i contatti stretti dovrebbero essere valutati per la vaccinazione e, a questo, scopo l'Ukhsa ha acquistato oltre 20.000 dosi di vaccino antivaiolo. Per gli operatori sanitari sono indicate mascherine Ffp3, guanti, occhiali e camici se devono essere a contatto con casi accertati. Chiunque abbia eruzioni cutanee insolite su qualsiasi parte del corpo dovrebbe riferirlo al medico".

mercoledì 25 maggio 2022

Conclusioni di un “vecchio automobilista”

Per brevità: tutto quanto fin qui osservato sull’indisciplina dei ciclisti vale per i monopattini con l’aggravante che ben spesso i ragazzi li vivono come un divertimento competitivo, chi va più forte è più bravo, e dunque acrobazie di ogni genere, “trucchi” ai motorini e “cavalcamenti” in due. Tutto ciò non solo nelle piste ciclabili ma anche nelle zone pedonali, sulle strade e …se piove anche sotto i portici! A me è capitato di vederne solo uno per terra con un capannello di gente intorno: sarà finito in ospedale? ... e così la sanità pubblica avrà un costo in più! Sui pedoni, anch’essi fruitori deboli delle pubbliche vie, vorrei dire una cosa sola: farebbe molto piacere ad un automobilista che rallenta od inchioda alle strisce ricevere un sorriso od un gesto di ringraziamento per l’osservanza del disposto del Codice stradale anziché assistere alla sfilata indifferente di pedoni al telefono o di ciclisti che irrompono improvvisamente sul tracciato bianco nero e se ricevono un colpo di clackson alzano il dito medio! Mi chiedo dov’è la vigilanza delle autorità e la deterrenza…eppure la città è cosparsa di telecamere e tecnologie varie che paiono però funzionare solo per i veicoli targati…tutti gli altri sono fantasmi che possono compiere infrazioni di tutti i generi impunemente. Sconforto e disappunto sono le conclusioni di un “vecchio” automobilista che paga tutti i balzelli imposti compreso l’aumento dei costi dei carburanti che lascia indifferenti tutti coloro che fruiscono delle pompe. Anche le associazioni dei consumatori non levano gli scudi cosi come i club degli automobilisti od i sindacati mentre si assiste al saliscendi del prezzo carburanti che un giorno diminuisce di qualche centesimo per riaumentare subito dopo raddoppiando la riduzione precedente. Per chi come me non comprende appieno i giochi sottili delle multinazionali e delle “sette sorelle” resta perplesso e sogna di poter uscire dalla morsa con un ‘auto ibrida o del tutto elettrica ma quando prende coscienza del prezzo di acquisto demorde e si rassegna, per quanto a malincuore, a fruire ancora e sempre del carburante tradizionale. I più giovani ripiegano sui bicicli, i più vecchi sui servizi pubblici che non sono proprio a buon mercato ed efficienti. Meno male che personalmente sono in pensione e l’auto non mi serve più per andare al lavoro per cui cerco di limitarne l’uso quotidiano all’indispensabile. Sarebbe un’idea balzana quella di far pagare la tassa di circolazione e l’assicurazione obbligatoria in base al numero di chilometri percorsi? Presumo che le moderne tecnologie potrebbero consentirlo ma se questo entra in rotta di collisione con i poteri forti resta una pia illusione. E io….pago ancora e sempre ! Non solo io ovviamente ma tutti voi anche. Marzio Panichi

lunedì 23 maggio 2022

E' mancato Vincenzo Reda un amico di Torino Viva

E' con dolore che ho appreso ieri mattina da Margherita, la moglie, che l'amico Vincenzo era deceduto per un arresto cardiaco all'Ospedale Maria Vittoria dopo una polmonite che lo aveva debilitato. Con 'Enzo ci siamo frequentati a lungo divenendo amici. Insieme a vedere le partite della nostra Juve, insieme al bar Elena a raccontarci di politica, entrambi di impronta socialista. Era un pittore, dipingeva con il vino ed era veramente apprezzato. Ma era un uomo colto, sapeva di storia ed aveva un occhio critico ed attento al mondo che lo circondava. Purtroppo gli ultimi anni della sua vita erano stati un vero calvario per via di una salute che si era fatta sempre più compromessa. Vecchie malattie e nuove , come il Covid avevano indebolito l'uomo che aveva però la capacità di riemergere dopo momenti molto bui in cui più di una volta sembrava non ce la potesse fare. Ciao amico mio, nonostante le nostre divergenze degli ultimi anni siamo rimasti amici. Ti ho voluto bene. Le mie più sentite condoglianze alla moglie Margherita ed alla figlia Geeta.

sabato 21 maggio 2022

Un’occhiata alla “mobilità bike” a Torino di Marzio Panichi

Fra gli utenti delle strade cittadine ci sono anche i ciclisti che sono aumentati a dismisura negli ultimi anni per incentivazione del Comune che ha fatto mettere a disposizione di chi sapeva pedalare biciclette colorate da prelevare in certi parcheggi con modalità di noleggio a pagamento molto convenienti ed incoraggianti. Non sono ben informato su come funziona e quanto costa il noleggio delle bici ma ho notato che sono in molti quelli che ne fruiscono e poi le abbandonano dove capita. Peccato che a nessuno è stato imposto di frequentare un corso gratuito sulle regole del Codice della strada che dettano comportamenti non solo virtuosi e corretti ma anche volti a scongiurare gli incidenti che i ciclisti subiscono perché indisciplinati ed ignoranti del C. S. Basta girare gli occhi intorno per verificare quante e quali indiscipline e violazioni delle regole della circolazione essi compiono tutti i giorni, reiteratamente, in modo da creare rischio e pericolo per se stessi e per gli altri. Andare e svoltare controsenso è talmente comune che è diventato un uso ed un diritto (pare che lo sia), di giorno ma anche di notte! Di notte poi molti ciclisti ne combinano di tutti i colori, non hanno luci né davanti, né di dietro, né catarifrangenti o giubbotti fosforescenti. Che dire poi di quei giovanotti che sfrecciano agli incroci senza mani sul manubrio o col telefonino attaccato alle orecchie. Mamme e papa’ in bici non solo con un seggiolino per bambini ma anche due, uno davanti ed uno dietro, tutti o quasi senza casco, qualcuno con un rimorchietto artigianale attaccato dietro al velocipede. Velocipedi oggi di tutti i tipi, quelli tradizionali di una volta magari anche arrugginiti e senza valore, ma anche bici da corsa in carbonio, mountain bike costosissime, city bike di ogni foggia. Biciclette elettriche, con pedalata assistita, ruote da fuoristrada e via di seguito. Insomma si vedono un sacco di velocipedi cavalcati ben spesso in modo imprudente ed irresponsabile mentre i pericoli delle vie sono molteplici: buchi nell’asfalto, sconnessioni, rotaie tramviarie ecc. Tutta questa popolazione di bicicli non ha targa, non ha obbligo di assicurazione, non ha obbligo di dispositivi di protezione individuale, non paga tassa di circolazione o di parcheggio tanto è vero che il parcheggio sulla pubblica via delle biciclette, ovviamente quelle meno pregiate, avviene incatenandole ai paletti stradali indicatori dei divieti di sosta auto con ingombro più o meno invadente dei marciapiedi pedonali. Non hanno patentini di guida ma una ignoranza ben spesso profonda degli articoli del Codice della strada accompagnata spesso da arroganza e mala educazione civica: vedo spesso giovani ciclisti guidare senza mani e compiere manovre azzardate di slalom nel traffico e nelle code ai semafori fregandosene altamente dei rossi. Per voler fare ancora qualche considerazione cittadina, con riferimento specifica a Via Sacchi a Torino, tutti sanno che è dotata di portici per un lungo tratto ma i ciclisti fingono di non sapere che dall’altra parte della strada è stata approntata una pista ciclabile che viene ignorata sistematicamente anche se non piove! Allora sotto i portici nei due sensi pedalano non solo persone oneste ma anche scippatori di anziani. Aver scelto al giorno d’oggi la politica della mobilità sostenibile è sicuramente un fatto doveroso sotto il profilo ecologico ed opportuno dal punto di vista energetico ma deve essere , a mio parere, messa in opera senza violentare la circolazione cittadina: un esempio classico a Torino è stata la rimodulazione di Via Nizza con l’aggiunta delle due tormentatissime piste ciclabili che hanno stravolto la circolazione creando code a non finire al semaforo di Piazza Carducci, giusto per fare un esempio. Non ho certezza ma temo che le multe ai ciclisti siano quasi nulle. Marzio

martedì 17 maggio 2022

I disappunti di un automobilista torinese, Prof. Marzio Panichi

Io vivo in centro città, ho la patente guida da ben 65 anni e non ho mai avuto grossi incidenti , solo piccoli urti in città; niente di speciale, ma ora vivo nel terrore dei ciclisti , dei monopattini ed anche delle strisce pedonali. Mi spiegherò meglio più avanti con qualche altro scritto ma per intanto desidero esprimere il mio disappunto di quando mi devo fermare o parcheggiare il più possibile vicino a casa! La più parte delle strade torinesi hanno strisce di parcheggio blu per cui è necessario il pagamento di una tassa variabile fino a 2,5 euro l’ora. Che dover pagare il parcheggio dell’auto è uso largamente diffuso nel mondo questo è vero, il punto non è questo, il punto è che a Torino, e presumo anche in altre città italiane, non è facile trovare uno spazio libero, un posto macchina vuoto neanche a pagamento! Questo fenomeno si è acutizzato con il covid e con le agevolazioni fiscali varate dal governo per certi lavori edilizi dei privati. In un primo momento il suolo pubblico stradale è stato concesso ai locali di ristoro (bar e ristoranti) che hanno installato od allargato i loro dehors a scapito dei parcheggi, poi si sono aggiunti tutti i cantieri privati per ammodernare facciate o ristrutturare tetti sottraendo anche in questo caso suolo stradale pubblico destinato al parcheggio. Poi aggiungiamoci tutti i divieti di sosta per lavori pubblici stradali con consumo di spazio destinabile alle auto ed aggiungiamoci pure tutti gli spazi gialli riservati ai disabili, ai traslochi ecc. E che dire degli spazi gialli riservati al “carico e scarico”: caro automobilista non ci provare ad occuparli perché nel volgere di breve verrai fotografato e multato se non hai parcheggiato un furgone o qualcosa di simile. Concludo questo mio personale primo getto di risentimento osservando che la vecchia amministrazione torinese dei 5 stelle già da alcuni anni ha quintuplicato la tassa annuale per i residenti che prima pagavano 45 euro l’anno, ora invece ben 180 E senza avere alcuna facilitazione fiscale. Dimenticavo anche di sottolineare il consumo dei parcheggi, per gli automobilisti che viaggiano coi carburanti, rappresentato dalle colonnine per il rifornimento dei veicoli elettrici e per il parcheggio riservato non solo alle auto verdi ma anche alle biciclette da noleggio! Morale: per trovare un parcheggio a pagamento devi spendere tempo e denaro di carburante prima di poter lasciare l’auto incustodita ed esposta non solo alle pipi dei cani ma anche agli spregi vandalici degli ubriachi notturni che si divertono ad infrangere gli specchietti retrovisori. Mi concludo osservando che gli automoblisti devono pagare sempre, non solo per muoversi (tassa di circolazione, assicurazione, cambio gomme, manutenzioni, carburanti) ma anche per rimanere fermi.

CAMPAGNA MANGIASANO 2022 XVII EDIZIONE MANGIA SANO, SENZA SPRECHI E CON POLITICHE DEL CIBO SOSTENIBILI E DI QUALITA’

Mangiasano è una delle Campagne di VAS, di informazione e di comunicazione sulla sicurezza alimentare e sull’agricoltura ecologica. Comprende attività di ricerca scientifica, partecipazione al dibattito istituzionale e del terzo settore (nazionale e internazionale), attività divulgativa nelle scuole, organizzazione di eventi culturali sul territorio per la valorizzazione dei beni enogastronomici locali. Dal 2006 VAS organizza una Giornata Nazionale Mangiasano in tutta Italia, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Biodiversità indetta dalle Nazioni Unite (22 maggio). La Giornata ha ottenuto negli anni un riconoscimento da parte delle istituzioni, delle rappresentanze economiche e della società civile per l’approfondimento scientifico e per la capacità di proporre soluzioni. Hanno patrocinato e/o finanziato le varie edizioni della Campagna Mangiasano: il Presidente della Repubblica, i Ministeri competenti, la maggioranza delle Regioni Italiane, la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, il Segretariato delle Nazioni Unite della Convenzione sulla Biodiversità. Le questioni legate alla terra hanno importanti impatti sociali, ambientali ed economici in tutta Europa. La guerra in Ucraina ha evidenziato la fragilità del sistema di sicurezza alimentare costruito con la nascita della Comunità Europea. Essendo uno dei principali fattori alla base del più ampio dibattito agricolo, la politica fondiaria è fondamentale per comprendere e plasmare il futuro dell'agricoltura europea, in particolare se l'Europa vuole attuare i cambiamenti sistematici stabiliti nel Green Deal europeo (EGD) e Farm to Strategia Fork (F2F). L'accesso e l'uso della terra giocano un ruolo chiave per l'occupazione e la vitalità nelle zone rurali; nella sicurezza alimentare e nella salute della società; nell'adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici; e nella salute dei suoli, delle acque e degli ecosistemi europei. Le questioni fondiarie determinano la situazione del settore agricolo e influenzano il contesto politico più ampio L'uso agroecologico dei terreni agricoli, l'accesso alla terra per la comunità e l'agricoltura su piccola scala e una distribuzione più equa della terra sono elementi chiave che possono aiutare a garantire la sicurezza alimentare e la salute delle generazioni future e il benessere del pianeta. Sono anche elementi centrali di un fiorente paesaggio rurale, struttura sociale e cultura, come dimostra la sovrapposizione tra gli obiettivi dei piccoli agricoltori e quelli della strategia EGD e F2F. Tuttavia, nonostante le evidenti sinergie con gli obiettivi climatici e sociali dell'Unione europea (UE), spesso trascura l'accesso alla terra per le piccole aziende agricole, le comunità e le minoranze. Numerose questioni complesse e interconnesse minacciano l'accesso alla terra sufficiente per guadagnarsi da vivere dignitosamente in diversi contesti regionali: il land grabbing nel Sud del mondo può essere ampiamente riconosciuto, ma poco è stato fatto per reprimere le acquisizioni speculative di terreni nel UE, spingendo il Parlamento europeo (PE) a chiedere misure urgenti per monitorare e frenare la tendenza in Europa. Sebbene la concentrazione della terra sia una tendenza a lungo termine e diffusa nell'UE, è particolarmente alimentata dalle politiche agricole che sovvenzionano le aziende agricole basate sull'ettaro e si sta attualmente verificando a un ritmo allarmante, minando i mezzi di sussistenza rurali e sistemi alimentari sani e sostenibili. In molti paesi dell'Europa centrale e orientale, la concentrazione della terra convive con la frammentazione della terra in una "doppia struttura agraria" caratterizzata da molti proprietari terrieri estremamente piccoli e poche grandi proprietà che controllano la maggior parte del territorio. In generale, la speculazione fondiaria è uno dei fattori chiave della concentrazione e dell'aumento vertiginoso dei prezzi dei terreni. Ciò è strettamente legato alla finanziarizzazione della terra, il processo attraverso il quale la terra viene identificata come un'attività finanziaria, scollegandola dai suoi scopi produttivi e comunitari e accelerando i processi di acquisizione della terra. Infine, gli usi concorrenti e l'artificializzazione dei terreni, la conversione dei terreni agricoli in usi non agricoli, stanno riducendo la superficie agricola totale dell'Europa. Queste tendenze e le disuguaglianze basate sulla terra a cui contribuiscono hanno avuto un profondo e negativo impatto sul 29,1% della popolazione dell'UE che vive nelle zone rurali, nonché sulla popolazione europea più in generale. Gli impatti includono: minori opportunità di mezzi di sussistenza rurali dignitosi e dignitosi portare allo spopolamento rurale; la concentrazione della terra nelle mani di pochi; una crisi di ricambio generazionale in agricoltura e, in alcuni luoghi, una dipendenza associata a lavoratori agricoli temporanei, precari o migranti che affrontano ostacoli strutturali per ottenere le proprie aziende agricole prezzi bassi volatili per i prodotti agricoli che impediscono agli agricoltori di guadagnarsi una vita dignitosa; il rapido degrado dei suoli e degli ecosistemi; minacce alla sicurezza alimentare e alla sovranità alimentare; l'allargamento del divario rurale-urbano e la perdita dei servizi di base nelle zone rurali; e una crescita urbana insostenibile. Le autorità con competenze locali, nazionali e internazionali determinano l'uso, la proprietà e la gestione del suolo, e quindi devono sostenere un futuro di agricoltura diversificata e sostenibile in Europa. Devono anche contribuire a migliorare le condizioni di vita di milioni di piccoli produttori alimentari che praticano l'agroecologia contadina: contadini, piccoli agricoltori, pastori e allevatori di bestiame sostenibili, popolazioni indigene, pescatori su piccola scala e lavoratori ittici, abitanti delle foreste, agricoltura e lavoratori del cibo, lavoratori migranti e senza terra, cooperative e collettività, donne e giovani - così come quelli degli abitanti delle città, in particolare i poveri delle città e dei consumatori in generale. L'EGD proposto dalla CE mira a rendere l'economia dell'UE sostenibile e a rendere l'Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. La strategia F2F

giovedì 12 maggio 2022

Riflessioni di un “Vecchietto” di Torino Prof.Marzio Panichi

Ho sentito dire da più parti che Torino è una città di vecchi e può darsi che sia vero perché infatti in giro se ne vedono tanti, per strada con le mani dietro la schiena, ai parchi a passeggio, o a giocare a bocce, a chiacchierare sulle panchine, a giocare a scacci od alle carte, qualcuno a suo modo fa sport. Sono solo esempi di persone autosufficienti ed in grado di relazionarsi con l’ambiente senza l’aiuto di qualcuno, un parente, un amico, una badante : altri sono seduti in carrozzine sospinte od elettriche ed altri ancora, moltissimi trovano sostegno in un bastone od altro che gli faccia da supporto per camminare. A difesa pero di questo largo strato di persone che fruiscono dei marciapiedi cittadini voglio fare alcune osservazioni, anche di vita vissuta. Molti marciapiedi hanno un cartello di avviso comunale che recita “marciapiede sconnesso” e sono moltissimi quelli che avrebbero bisogno di manutenzione per buche, sconnessioni, pendenze lato strada ecc. Ma non basta il percorso accidentale… ci si deve ben spesso aggiungere l’ingombro di parcheggi abusivi di biciclette incatenate ad inferriate o pali metallici, auto, ed ancor più, furgoni di corrieri in consegna che parcheggiano a fil di muro. E che dire di tutte le altre cose a cui deve badare il vecchietto che vuol fare una passeggiata: deve scansare accuratamente ricordi fecali lasciati dai cani o laghetti urinari nei quali è meglio non mettere piede, e che dire di bottiglie di alcoolici consumati “ad abundantiam” e poi abbandonati a sé, occupazioni di suolo pubblico rappresentata dai ponteggi che sono nati come funghi ecc. Sto facendo cenno solo a cose che creno difficoltà di passeggio alle persone , di più quelle anziane, che mancano dell’agilità giovanile nel fare slalom ; non sto parlando di sporcizia dei marciapiedi o della città perché allora il discorso peggiora con l’aggiunta di cicche, cartacce , residui di pattumiere non smaltite correttamente, mascherine smarrite o buttate, sputi, lavori stradali a iosa e cosi via. Se tutto questo rientra anche nel decoro urbano che dire allora di questuanti con o senza cani, di venditori ambulanti, lavatori di vetri delle auto, di barboni dormienti sotto i portici, di truffatori con il gioco delle tre carte, delle movide selvagge , degli schiamazzi notturni, di assembramenti ai bar ,di raiders che sfrecciano su marciapiedi e strisce , di giorno e di notte , magari in controsenso con monopattini anch’essi sfreccianti in ogni senso, sulle strisce pedonali cavalcati anche da due persone, ciclisti senza luci per la notte con i telefonini alle orecchie, cani senza guinzaglio , zingari invadenti, baby gang a caccia di risse e rapine ecc . Se per avventura un vecchietto od un cittadino, esasperato da qualcosa di tutto ciò, spera di trovare un numero di telefono di riferimento per ottenere protezione o repressione incappa in una amara delusione perché o trova voci anonime registrate che rimandano a cliccare tasti diversi per ottenere risposte umane o addirittura nessuno risponde agli squilli che vanno a vuoto. Se per un caso fortunato una voce umana ma anonima risponde alla chiamata assicura che una pattuglia provvederò all’intervento quanto prima ma è una pia illusione perché, se ci sarà un intervento, sarà cosi tardivo da non poter riscontrare quel che vene denunciato. Potrei continuare le lamentele ma mi fermo qui per brevità chiedendomi però dove sono le autorità preposte? I Vigili urbani, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria dei pensionati, quelle dei consumatori. Il difensore civico, gli uffici comunali? Ben spesso latitano, a torto od a ragione, questo non è dato sapere, ma una cosa è sicura il parcheggio delle auto private è diventato una lotta continua anche per i vecchietti residenti che pagano 180 euro /anno per fermarsi sempre più lontano da casa: Conclusione la qualità di vita del cittadino torinese, soprattutto quello anziano, è peggiorata sensibilmente non solo per il Covid ma anche per l’inerzia delle istituzioni. Riuscire a cambiare il colore politico dell’amministrazione forse potrebbe essere una soluzione.

lunedì 9 maggio 2022

Covid-19 in Africa, quanti sono i vaccinati? E quanti i morti?

etratto da Scienza in Rete articolo completo
di Simonetta Pagliani L'OMS si era posta l'obiettivo di vaccinare completamente il 70% della popolazione mondiale entro il giugno 2022, ma si è ben lontani dall'obiettivo. Nella situazione peggiore si trova l'Africa, in cui solo il 17% degli abitanti ha ricevuto almeno la prima dose; anzi, nel tempo le vaccinazioni sono diminuite anziché aumentare. Infatti, la gente ha ora meno paura dell'epidemia, perché non c'è stata la marea di morti paventata: la mortalità riportata dall'Africa sub-sahariana è più bassa di quella dei paesi affluenti, ma si dibatte se il dato sia veritiero o dovuto a mancanza di un adeguato tracciamento.

domenica 1 maggio 2022

Il cambiamento climatico aumenta la probabilità che virus nuovi o riemergenti saltino da altri mammiferi agli esseri umani

Il cambiamento climatico aumento la probabilità che virus nuovi o riemergenti saltino da altri mammiferi agli esseri umani L'aumento è più elevato di quello che si potrebbe immaginare. Secondo uno studio pubblicato questa settimana su Nature, i prossimi decenni vedranno circa 300 000 incontri tra specie che normalmente non interagiscono, causando circa 15 000 spillover. Il cambiamento climatico forza le specie a spostarsi per trovare habitat più adatti. Specie che non hanno mai coesistito diventeranno "vicini di casa" favorendo il fenomeno del salto di specie [The Atlantic]

Nerio Nesi è deceduto oggi all'età di 98 anni

E' con vivo dolore che apprendo della scomparsa dell'amico ed ex assistito ( sono stato il suo medico di famiglia per oltre 10 anni,...