sabato 29 maggio 2021

#LaSalute, guida alla scelta dei busti e dei tutori ortopedici

Puntata tutta dedicata alla tecnica ortopedica quella andata in onda questo venerdì su Rete7 a #LaSalute. Con l’ospite in studio, il dr. Corrado Iozzelli, specialista -appunto- in tecniche ortopediche, si è infatti parlato di mal di schiena, patologia diffusa ed invalidante che può “colpire” a tutte le età. Come affrontare il problema? Come trattarlo e, meglio ancora, prevenirlo? Entra qui in gioco il tecnico ortopedico, con i busti ortopedici ed i tutori ortopedici. In premessa, occorre subito sottolineare come il termine “busto” sia un termine generale che, nella sua ampiezza contenutistica, racchiude in sé diverse categorie e sotto-categorie specifiche. Nella scelta della soluzione più adatta è importante evitare il “fai da te”, reperendo sul mercato prodotti già in pronta consegna, poco efficaci o addirittura dannosi; è invece consigliabile che il soggetto interessato, previa prescrizione medica, si affidi al tecnico ortopedico per una realizzazione dell’ausilio rigorosamente “su misura”. Tornando alla varietà di busti e corsetti, a titolo meramente esemplificativo e non certo esaustivo, la tipologia è lombare, dorso-lombare, rigida, semi–rigida, con o senza spallacci. Insomma, tanti sono i difetti posturali e le cause del mal di schiena (dalla più banale alla più seria), quanti i busti che possono venire in aiuto; non solo a scopo curativo, ma anche a scopo preventivo. Dall’osteoporosi (frequente nei pazienti più avanti con gli anni -soprattutto donne- e per la quale l’indicazione è quella del busto a crociera) alle scoliosi e cifosi (la cui incidenza è piuttosto rilevante nei giovani in età evolutiva cui viene generalmente prescritto il corsetto rigido), il busto rappresenta la soluzione ideale: ricorrendone le condizioni, tra l’altro, a carico totale o parziale del servizio sanitario nazionale. Una soluzione che per essere risolutiva – si ribadisce – deve necessariamente essere adattata al caso clinico individuato dallo specialista di riferimento, punto di partenza sulla cui base il tecnico ortopedico si occupa dell’accurata predisposizione dell’ausilio più idoneo allo scopo, senza trascurare dettaglio alcuno. Con l’obbiettivo dichiarato di fornire un’assistenza qualificata al paziente a 360 gradi, mediante anche l’interazione, qualora ritenuto opportuno, con altri professionisti (fisioterapisti in primo luogo). Prossimo appuntamento con #LaSalute per il prossimo venerdì h. 20.30 in compagnia del dr. Massimiliano Corvasce per parlare di onde d’urto in riabilitazione. Nel frattempo, ecco, per chi fosse interessato a (ri)vedere questa puntata, il video.

sabato 22 maggio 2021

La salute vien dai piedi

La salute vien dai piedi. E’ questo il titolo della nuova puntata de #LaSalute andata in onda venerdì 21 maggio. Con l’ospite Valter Iozzelli, tecnico ortopedico, abbiamo cercato di capire quali patologie e problematiche possono interessare i nostri piedi, tenendo soprattutto conto dell’appoggio e della nostra postura. Siamo dunque nel campo della podopostura, quella branchia della posturologia che ha per oggetto di studio la posizione del corpo nello spazio, con particolare attenzione ai piedi. Esistono attualmente diverse tipologie di esami che permettono di condurre un’analisi qualitativa e quantitativa della maniera in cui appoggiamo al suolo i nostri piedi. In un esame podoposturale, la persona viene dapprima posizionata in maniera statica su una pedana, per poi passare all’esame dinamico in camminata che, grazie alla ripetibilità del passo, permette di definire quello che è il naturale passo della persona. Questa tipologia di esame risulta utile anche per un’analisi del baricentro corporeo, ossia l’espressione del nostro piede sul terreno. Un’altra tecnica prevede l’utilizzo di uno scanner tridimensionale, che riproduce la superfice esatta del piede attraverso la sua ricostruzione al computer, permettendo così allo specialista di constatare quali parti di esso toccano o meno il suolo. Se questi esami sono fondamentali per qualsiasi tipo di paziente, lo sono ancor più per gli sportivi. In ortopedia esiste infatti il cosiddetto gesto tecnico o sportivo, concetto che va dalla semplice camminata veloce alla corsa e che, in generale, racchiude quelli che sono i gesti tipici di un determinato sport. Questi gesti, se condotti in maniera ripetitiva ed errata, possono comportare l’insorgere di importanti patologie. Una volta ottenuta un’analisi complessiva del soggetto, sia in senso qualitativo che quantitativo, si può intervenire sulla postura podalica con dei plantari ortopedici, che hanno il vantaggio di essere realizzati ad personam. Essi hanno lo scopo di migliorare la postura del paziente e far sì che questi ne tragga beneficio, senza che risulti troppo complicato indossarli. Difatti, anche un’eccessiva sudorazione del piede può costituire un problema per il loro suo, e comporta perciò l’utilizzo di un certo tipo di materiali. I plantari, nel corso del tempo, hanno subito diverse modifiche ed innovazioni. Nati in ferro, garantivano una correzione coattiva ma zero comfort, motivo per cui sono stati poi sostituiti con materiali plastici. Ma le tipologie più recenti sono quelle in sughero e in materiali termoformabili. Quest’ultima, che utilizziamo ancora oggi, presenta alcuni fattori di schiacciamento che risultano proporzionati al tipo di attività da compiere. La postura è dunque un elemento importantissimo della nostra salute, spesso influenzata da vari fattori come l’apparato masticatore. Ciò induce gli ortopedici a collaborare con diversi specialisti quali otorino, dentisti, fisiatri e nutrizionisti, ma anche fisioterapisti e osteopati assieme ai quali è possibile lavorare sullo stretching, sulla ginnastica mirata e sul rafforzamento muscolare. Difatti, l’insorgere di problemi in altre parti del corpo, come la colonna vertebrale, l’anca e il ginocchio, sono influenzati da una podopostura scorretta. Per meglio spiegarci questo concetto, il dottor Iozzelli ha fatto riferimento all’esempio del sassolino nella scarpa. Questo, in quarto corpo estraneo, non solo risulta doloroso, ma “chiede” al corpo di essere compensato. Di conseguenza, la persona sposta automaticamente il proprio peso sull’arto contro laterale: è questo un chiaro esempio di processo antalgico cui il corpo ricorre per difendersi, modificandosi in base alla zona in cui prova dolore. Peraltro, il coinvolgimento dell’arto contro laterale ci aiuta a comprendere se il dolore è cronico o, al contrario, solo temporaneo. In caso di dolore cronico, questo si presenta normalmente in fase di stanchezza, per poi diventare sempre avvertibile. Ma l’importanza del piede e, dunque, della postura, sta anche nel suo essere un importante strumento circolatorio, tanto da essere spesso definito “il nostro secondo cuore”. Il ritorno del sangue al cuore è infatti influenzato dal piede che – con lo svolgere del passo – spinge il sangue verso il polpaccio. Perciò, patologie come il piede piatto non favoriscono il ritorno venoso ed anzi possono favorire l’insorgere di altre problematiche come quella delle vene varicose. Tra le altre patologie, le più frequenti la fascite plantare e metatarsalgia, che consiste nell’appoggio eccessivo della parte metatarsica - ossia anteriore - del piede, come avviene soprattutto nelle donne in seguito all’utilizzo dei tacchi. Se volete recuperare la puntata, potete trovarla in alto. Nel frattempo, vi aspettiamo con il prossimo appuntamento venerdì 28 maggio. Sempre su Rete7, canale 12 del digitale terrestre.

VAS e A.N.Co.S insieme per regalare mascherine ai cittadini

COMUNICATO STAMPA VAS E A.N.Co.S INSIEME PER REGALARE MASCHERINE AI CITTADINI Il Covid non è stato ancora sconfitto: serve prudenza Torino, 20 maggio 2021 Il Covid non è stato sconfitto: non è ancora il momento di abbassare la guardia. Per questo motivo giovedì 27 maggio p.v. alle ore 17 in Piazza Carlo Felice, all’uscita della fermata Porta Nuova della metropolitana, verranno regalate ai passanti centinaia di mascherine. L’idea nasce dalla collaborazione tra le associazioni Verdi Ambiente Società Onlus APS e A.N.Co.S A.P.S. , unite per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di continuare a mantenere distanze e dispositivi di protezione individuali nonostante sia diminuita l’incidenza del virus. La scelta di consegnare le mascherine davanti alla stazione di Porta Nuova non è casuale: le persone che si spostano con i mezzi pubblici sono tra le categorie più a rischio contagio. «L’associazione Verdi Ambiente Società da sempre attenta ai temi della salute e dell’ambiente intende dare il suo modesto contributo per la sicurezza e la salvaguardia della salute delle persone» ha dichiarato Giorgio Diaferia, membro dell’esecutivo nazionale di VAS Onlus APS «In questo momento il Covid continua a mietere migliaia di vittime in tutto il mondo. Per questo è importante non abbassare la guardia». L’iniziativa è però volta a sensibilizzare anche la Pubblica Amministrazione. Le mascherine per essere realmente efficaci devono essere cambiate spesso e questo ha un costo che incide notevolmente sul portafoglio dei cittadini. «L’iniziativa intrapresa mira a sensibilizzare la P.A. in un’ottica di distribuzione gratuita delle mascherine» commenta Renato Rolla presidente provinciale di Torino di A.N.Co.S APS «Si tratta infatti di un dispositivo obbligatoriamente previsto per legge pertanto riteniamo che, soprattutto per le fasce economicamente più deboli, ci debba essere un intervento dello Stato o, quantomeno, delle sue declinazioni territoriali». In caso di pioggia l’iniziativa verrà svolta sotto i portici di Piazza Carlo Felice. Per info: vas.piemonte@tiscali.it ancosto@libero.it

sabato 15 maggio 2021

#LaSalute, infiltrazioni su tendinopatie con acido ialuronico

Approfondimento interessante, nella puntata di questo venerdì, sull’uso dell’acido ialuronico nelle tendinopatie. Con l’ospite in studio, il dr. Marco Corgiat Loia, medico specialista in ortopedia presso l’Ospedale di Chivasso (To), si è infatti affrontato il tema dell’impiego della molecola nelle patologie che riguardano il tendine. Tale struttura anatomica è paragonabile ad una sorta di corda con funzioni di ancoraggio e di scorrimento. Accade talvolta che detta “corda” sia interessata dall’insorgenza di processi acuti (in ipotesi di tendiniti) oppure da processi degenerativi di vario tipo, classificabili come tendinosi. Ed è soprattutto in questa seconda casistica che entra in gioco l’acido ialuronico, con la sua comprovata efficacia terapeutica. Il ciclo di norma si svolge mediante tre infiltrazioni a basso peso molecolare e con ago dimensionato. Il trattamento, a cadenza in genere settimanale, non sortisce benefici immediatamente riscontrabili, ma già nel breve periodo se ne avverte il sensibile giovamento. Ovviamente la terapia è preceduta da un’accurata diagnosi ad personam. All’esame obiettivo del paziente (vale a dire la classica visita specialistica), si affianca il prezioso strumento della diagnostica per immagini. Per meglio individuare il distretto sul quale intervenire può difatti bastare una semplice ecografia, ma, se ritenuto opportuno uno studio più nel dettaglio della localizzazione, verrà effettuata la risonanza magnetica. Una volta inquadrato clinicamente il problema, ecco che si procede con le infiltrazioni, che peraltro, pur rappresentando la cura più risolutiva delle tendinopatie, non sono alternative bensì “cumulative” ad eventuale riabilitazione ed assunzione di acido ialuronico somministrato per via orale. Il dato sorprendente è che, contrariamente a ciò che si tende a pensare, le patologie tendinee non sono esclusivo appannaggio degli sportivi. Sono molti i lavoratori che ne lamentano i sintomi per eccessiva usura del segmento anatomico interessato ed anche i soggetti sedentari, seppur in percentuale minore, non ne sono del tutto immuni. Per chi si fosse perso la puntata e desiderasse vederla, il video è qui sopra.

mercoledì 12 maggio 2021

ENI: NON BASTA UNA "ROMANELLA" DI ENERGIA PULITA

COMUNICATO STAMPA ENI: NON BASTA UNA “ROMANELLA” DI ENERGIA PULITA Verdi Ambiente e Società è a fianco di chi oggi sta manifestando in occasione dell’assemblea degli azionisti della prima azienda italiana di idrocarburi Stefano Zuppello, Presidente di VAS, ha dichiarato: “ENI sta tentando di darsi un’immagine di azienda green che punta sulle rinnovabili. Ma i fatti dimostrano il contrario. ENI continua ad investire in oleodotti e gasdotti e nel mondo è portatrice di devastazioni di aree naturali con conseguenze anche sulla salute delle persone. La richiesta di fondi pubblici per realizzare il progetto di cattura della CO2 (il CCS) a Ravenna e per la produzione di idrogeno dal metano non è accettabile. Si deve farla finita con il finanziamento delle aziende che continuano a perpetuare l’attività estrattiva e il modello fossile. Anche il progetto di stoccare milioni di tonnellate di CO2 sotto il mare davanti a Ravenna va fermato. Basterebbe studiare i risultati di progetti simili già realizzati nel mondo per capire che questi sono inefficaci perché molto costosi e che presentano una tecnologia con una grossa inefficienza nella cattura. Non è questa certamente la strada per andare verso una vera transizione ecologica! Per questo oggi VAS – conclude Zuppello - è a fianco delle associazioni come Fridays For Future, Greenpeace, Extinction Rebellion che stanno manifestando in tante città italiane per chiedere al Governo di puntare realmente alla decarbonizzazione e alla costruzione di impianti di energia rinnovabile” Roma, 12 maggio 2021

domenica 9 maggio 2021

#LaSalute, infiltrazioni su spalla e ginocchio

Nuova puntata della rubrica di approfondimento medico #LaSalute, condotta da Giorgio Diaferia. Questa volta è venuta a trovarci in studio Patrizia Marchisio, specialista in fisiatria, che ci ha aiutato a comprendere meglio l’impiego dell’acido ialuronico. Concentrando la nostra attenzione principalmente sulle infiltrazioni alla spalla e al ginocchio, l’ospite di questo appuntamento ci ha introdotti all’argomento attraverso quelle che sono le generalità di questo dispositivo medico. Come già abbiamo scoperto nelle altre puntate, in medicina vengono utilizzati tre diversi tipi di acido ialuronico: a basso peso molecolare, a medio e ad alto peso molecolare. Dei tre, quello a medio peso molecolare ha un’azione più spiccata sull’infiammazione e sull’attività riparativa; quello ad alto peso molecolare ha invece un’azione più spiccata sul dolore e sull’attività lubrificante. Nel primo caso si parla di viscoinduzione, nel secondo caso di viscosupplementazione: metodologie cui si ricorre sulla base della condizione clinica del paziente e del suo stile di vita. Ad esempio, nel paziente che conduce una vita essenzialmente sedentaria, può risultare più indicato agire attraverso la viscoinduzione e perciò andare a curare l’infiammazione. Talvolta è possibile trovare un versamento articolare, ossia una produzione in eccesso del liquido sinoviale che riveste le cartilagini, per cui il paziente avverte generalmente dolore e limitazione articolare. E’ bene quindi andare ad aspirare questo liquido in eccesso attraverso la tecnica definita artrocentesi e, dopo un breve periodo di tempo, procedere con l’infiltrazione dell’acido ialuronico. La frequenza dell’infiltrazione è generalmente monosettimanale, anche se esistono acidi ialuronici mono-somministrazione, dove il volume dell’acido è raddoppiato ed è perciò sufficiente una sola dose. L’infiltrazione è una tecnica molto semplice, che può essere eseguita in ambulatorio. Si compone di una fase di preparazione, in cui l’area interessata viene disinfettata, e di una fase di iniezione. Il paziente può immediatamente muovere l’articolazione, per far distribuire maggiormente il liquido, ma in generale terminata la procedura può tornare alle proprie attività quotidiane. L’acido ialuronico viene utilizzato sia nel caso di manifestazioni artrosiche abbastanza gravi, ma anche in tutti i casi di meniscopatia, degenerazione o lesione meniscale. Lì dove è possibile che si manifestino delle piccole reazioni dolorose, più che ricorrere ad un presidio farmacologico o ortopedico, la fisiatra consiglia di restare a riposo e lenire l’infiammazione con del ghiaccio applicato a cicli di 10 minuti. Anche se, generalmente, è molto difficile che il paziente avverta fastidio. Anche le reazioni allergiche sono estremamente rare, proprio per il fatto che l’acido ialuronico è una sostanza già naturalmente presente nel nostro organismo e perciò viene ben tollerata. L’unica controindicazione riguarda uno stato infettivo locale o sistemico (es. febbre). A dare, probabilmente, un senso di fastidio potrebbe essere per lo più l’acido ialuronico mono-somministrazione, a causa del suo volume, che causerebbe una leggera sensazione di pienezza. Ma come cambia l’orizzonte del paziente che combina la fisioterapia con le infiltrazioni? La nostra specialista ci rassicura che è possibile associare l’educazione motoria, le terapie fisiche e la terapia infiltrativa. Non esiste una tempistica più corretta di un’altra, ma generalmente poiché l’acido ialuronico aiuta a lenire il dolore e far muovere meglio l’articolazione, allora il paziente reagisce meglio al progetto riabilitativo. Possono essere associate anche tutte le terapie fisiche, che portano ad un miglioramento della funzionalità articolare e, anche in questo caso, ad una diminuzione del dolore. Sono indubbi i nuovi vantaggi di questa nuova ma affermata metodica, sia nei confronti della spalla, che del ginocchio e dell’anca. Anche se, di fatto, l’acido ialuronico può essere utilizzato in tutte le articolazioni. Qui sopra, il video della puntata da recuperare. Nel frattempo, vi aspettiamo venerdì 14 con il prossimo appuntamento de #LaSalute. Come al solito su Rete7, canale 12 del digitale terrestre.

lunedì 3 maggio 2021

L'acido ialuronico e il suo utilizzo sui tendini

Ieri è andato in onda su Rete7 l’ultimo dei tre appuntamenti in programma con il dott. Italo Capparucci, medico ortopedico presso il dipartimento biomolecolare dell’Università di Urbino. In occasione di questa ottava puntata de #LaSalute si è parlato dell’acido ialuronico e del suo utilizzo sui tendini: tema in fase di sperimentazione che, pur rappresentando un metodo terapeutico di recente introduzione, ha già prodotto risultati empirici apprezzabili. Le caratteristiche e le tipologie della molecola endogena dalle ben note virtù idratanti, lubrificanti ed antiurto sono state ampiamente illustrate nel corso dei precedenti incontri in argomento. Così come se ne è sottolineata la straordinaria versatilità, grazie alla quale la sostanza viene trasversalmente impiegata in molti campi della biomedica. Quanto, infine, più nello specifico, alle tecniche infiltrative ormai collaudate, sia che si adotti il meccanismo della viscoinduzione sia che il trattamento avvenga mediante viscosupplementazione, si è già ribadito che l’efficacia è pacificamente dimostrata. L’insulto però non sempre riguarda le articolazioni, ma può interessare invece le inserzioni tendinee: che ruolo gioca l’acido ialuronico in tale genere di patologie? Come può accorrere in aiuto del ripristino dello status quo ante? Il fulcro della trasmissione è stato proprio incentrato su questi aspetti, allo studio del dipartimento biomolecolare guidato dal dott. Capparucci. Dall’osservazione del tendine “malato” (che reagisce all’offesa con un’aumentata produzione fisiologica di acido ialuronico a fini riparativi) si è imitato il processo naturale attraverso l’ideazione e la messa a punto di un assemblato (costituito da un insieme di cinque acidi ialuronici di tipo simile a quelli impiegati in dermo-estetica). Il composto svolge, per bioinduzione, funzione ricondizionante e rielasticizzante ed è somministrato con un ciclo di tre infiltrazioni sotto controllo ecografico. Constatati i risultati del tutto soddisfacenti sui tendini, la nuova frontiera che si apre è quella dell’utilizzo sui muscoli, oggetto peraltro dell’ultimo lavoro di ricerca che sarà a breve pubblicato. Il prossimo appuntamento con #LaSalute è per questo venerdì h. 20.30 canale 12 del digitale terrestre: con la dott.ssa Patrizia Marchisio, medico fisiatra, per approfondire il tema delle tecniche infiltrative.

sabato 1 maggio 2021

LA LEGGE SUGLI OGM NON SI CAMBIA!

COMUNICATO STAMPA LA LEGGE SUGLI OGM NON SI CAMBIA! QUESTO IL MESSAGGIO INVIATO ALLA COMMISSIONE EUROPEA VAS SOLIDALE CON “EUROPEAN COORDINATION VIA CAMPESINA” (ECVC) Dichiarazione del Presidente di Verdi ambiente e Società Stefano Zuppello “La Commissione europea ha pubblicato uno studio sulle "nuove tecniche genomiche", in cui risulterebbe che la legislazione sugli OGM non è adatta al progresso scientifico e tecnologico delle nuove tecniche di modificazione genetica. La verità, come scrive European Coordination Via Campesina (ECVC), è un’altra: si vogliono favorire le lobby di chi vede l’agricoltura solo come business e si vuole coprire l’inattività della stessa Commissione sull’applicazione della legge vigente. Siamo tornati indietro di vent’anni: lo studio infatti giustifica la richiesta di cambiare la legge elencando gli stessi obiettivi di quelli che sono serviti all’epoca per promuovere gli OGM transgenici. NON E’ QUESTA LA STRADA PER AVERE MENO INQUINAMETO CON I PESTICIDI, AVERE MAGGIORI RACCOLTI, COMBATTERE I CAMBIAMENTI CLIMATICI. La strada è quella di applicare, in virtù del principio di precauzione, la normativa europea sugli OGM, come confermato dalla Corte di giustizia dell'Unione europea nella sentenza del 25 luglio 2018. Si deve garantire agli agricoltori il diritto di scegliere liberamente e di avere un accesso trasparente alle informazioni sulle colture che coltivano, e ai cittadini il diritto di sapere che tipo di prodotti finiscono nei loro piatti” Roma, 30 aprile 2021

Nerio Nesi è deceduto oggi all'età di 98 anni

E' con vivo dolore che apprendo della scomparsa dell'amico ed ex assistito ( sono stato il suo medico di famiglia per oltre 10 anni,...