Le elezioni nel Land tedesco del Nordreno-Westfalia non sono state solo un semplice test per Angela Merkel: è una vera e propria disfatta nel più popoloso e ricco land, con la perdita di oltre il 10% per la sua Cdu ed un crollo in un anno di due terzi dei voti del Partito liberale (la Fdp cala dal 15 al 6,7%), il suo scomodo alleato iper-liberista e filo-nuclearista. I voti scomparsi tornano a sinistra ai socialdemocratici della Spd e soprattutto ai Grünen, i verdi tedeschi, che salgono dal 6,2 al 12,1%. A certificare lo spostamento a sinistra e la bocciatura della coalizione di centro-destra da parte degli impietosi elettori tedeschi c'è l'ingresso nel Parlamento regionale della Nordreno-Westfalia della Linke, la sinistra radicale che ottiene un abbastanza clamoroso 5,6%, confermandosi ormai come forza uscita dal recinto dell'ex Germania orientale per diventare un partito diffuso su tutto il territorio nazionale e sempre più votato dai lavoratori.I Grünen definiscono il risultato storico e la presidente federale Claudia Roth e la capolista Sylvia Löhrmann hanno detto che da oggi avvieranno colloqui con la Spd e la Linke, senza pregiudiziali verso la Fdp. Il risultato rende possibile una improbabile Grossen Koalition Cdu-Spd, una coalizione Spd-Verdi-Linke ed una Spd-Verdi-Fpl, ma Cdu e Fdp hanno detto di non volersi alleare con i Verdi e i Verdi non vogliono la Cdu.«No posso dirvi quanto siamo soddisfatti del risultato - ha detto Claudia Roth commentando il voto - Soprattutto perché queste elezioni le abbiamo vinte con i contenuti. I Verdi sono stati premiati per questo, perchè abbiamo fatto campagna per un'istruzione più giusta, perchè il nucleare non sia venduto come una tecnologia di transizione e per una comunità forte e vivibile».
Per la Roth le elezioni nel Nord Reno-Westfalia sono state un referendum sul governo federale: «Oggi è l'inizio della fine del governo federale giallo-nero. La Merkel e Westerwelle hanno ricevuto la fattura per il loro lavoro. Gli elettori del Nord Reno-Westfalia hanno dimostrato inoltre che dicono di no. No al prolungamento di vita degli impianti nucleari. No al capitalismo anti-sociale e ad una sanità a due velocità. No a una politica folle di di sconti fiscali».Intanto il groviglio post-elettorale in Gran Bretagna, con la base liberaldemocratica in rivolta contro la probabile alleanza con i Conservatori, sta facendo passare in secondo piano una delle molte sorprese delle ultime elezioni che hanno contribuito a minare il sistema maggioritario puro. Nel parlamento ha fatto il suo ingresso per la prima volta un rappresentante del Green Party of England and Wales, ed anche qui si tratta di una donna: la leader del partito verde Caroline Lucas che ha conquistato il collegio di Brighton Pavilion.Per i Verdi britannici, che fino ad ora avevano marcato buoni risultati nelle elezioni europee dove c'è il sistema proporzionale e dove la partecipazione dell'elettorato britannico è ridottissima, si tratta di un evento storico: «Centinaia di migliaia di elettori verde di tutto il Paese hanno ora, per la prima volta, una voce in Parlamento, e ora dovranno essere ascoltate le opinioni autenticamente progressiste su temi come l'economia, la salute e l'ambiente».
La Lucas ha dichiarato ha ringraziato il grande sostegno ricevuto dagli elettori di Brighton Pavilion che dimostra che «Vogliono sostenere un partito i cui valori rappresentano l'equità, la giustizia sociale e benessere ambientale. Hanno dimostrato che sono disposti dare la loro fiducia ai Verdi, nonostante la schiacciante attenzione dei media nazionali sui tre maggiori partiti ed un sistema di voto che è fondamentalmente antidemocratico. Accetto umilmente la loro fiducia in me, e sono eccitata per questo voto di fiducia e non vedo l'ora di svolgere l'impegnativo compito di rappresentare pienamente gli elettori di Brighton. Questa vittoria non è casuale: è il risultato del duro lavoro e dell'impegno di migliaia di membri e sostenitori del Green Party, non solo a Brighton, ma di tutto il Paese, negli ultimi mesi e anni. E' il loro lavoro e sostegno che ha contribuito a realizzare questa vittoria, e la vittoria è tanto loro quanto mia. Grazie alla fiducia che gli elettori di Brighton Pavilion mi hanno dimostrato, i principi e le politiche verdi ora avranno una voce in Parlamento. Politiche su come rispondere ai cambiamenti climatici con un milione di nuovi posti di lavoro verdi in industrie a basse emissioni di carbonio, pensioni e assistenza per gli anziani eque e una maggiore regolamentazione delle banche saranno ascoltato nella Camera dei Comuni».
«Vorrei anche usare la mia influenza come parlamentare per premere per la realizzazione nelle città di Brighton e Hove di alloggi a prezzi accessibili, per una nuova scuola secondaria per la città, e per un maggiore appoggio alle industrie creative della città. Infine, come dimostrano queste elezioni, il sistema di voto "first-past-the post" utilizzato per le elezioni generali è del tutto screditata. Io sosterrò fortemente sostegno la richiesta di un referendum per sostituirlo con una forma di rappresentanza proporzionale che rifletta adeguatamente le esigenze e le opinioni degli elettori del XXI secolo. Se una forma di rappresentanza proporzionale fosse introdotta, il Green Party è fiducioso che il suo vero livello di sostegno a livello nazionale potrà essere rappresentato correttamente».Intanto i laburisti hanno respinto, perché tropo spostata a sinistra, la proposta dello Scottish National Party, i nazionalisti di sinistra scozzesi, che hanno proposto un governo tra Laburisti, Liberaldemocratici, partiti autonomisti di sinistra e Verdi. Ma i Verdi chiedono al leader liberaldemocratico Nick Clegg di rispettare il mandato datogli dagli elettori: «Con queste elezioni, il popolo britannico ha portato ad Camera dei Comuni in cui una maggioranza di deputati sono dei partiti che sostengono la riforma. La netta maggioranza dei cittadini del Regno Unito ha votato per la riforma del nostro sistema politico. "Di conseguenza, qualunque accordo tra i liberaldemocratici e i conservatori deve includere una riforma reale e completa del sistema politico. Una commissione, un sondaggio, o qualsiasi altra manovra dilatoria, non sono accettabili. Dovrebbe esserci un referendum prima della fine dell'anno, che includa le opzioni per un sistema realmente proporzionale, non il "self-serving system of AV", che è ancora meno proporzionale . Alla gente si dovrebbe chiedere quale sia il sistema di voto che preferisce. Questa è vera democrazia. Il sistema "first-past-the-post" ha creato una situazione in cui le persone non possono votare positivamente per il candidato o il partito con le cui politiche sono più d'accordo. Al contrario, sono costretti a votare per paura, usando il voto per battere il partito che è il più lontano da loro per politica e valori. Questo ci lascia un deficit democratico grottesco e una base povera su cui governare. I liberal-democratici non devono essere sedotti dalle trappole del potere. La gente ha votato per la riforma: Nick Clegg non la deve tradire».C'è da chiedersi, in tutto questo trambusto e riemergere nella politica europea di una sinistra battagliera, guidata spesso da donne, che punta sui temi ecologici e sulla difesa dei diritti e del lavoro, il perché della crisi infinita dei verdi e della sinistra italiana.
FONTE GREENREPORT (www.greenreport.it)
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