sabato 19 febbraio 2011

Come prendersi cura degli anziani di Mauro Maffione


La perdita dell’auto sufficienza può mettere in crisi molte famiglie.
Quali sono i campanelli d’allarme che fanno capire che l’anziano non può più vivere in autonomia dopo una malattia, un lutto, una caduta oppure un declino della persona.
Il prof. Carlo Vergani professore in geriatria dell’Università degli Studi di Milano ci dice che conviene rivolgersi ad un ambulatorio geriatrico. Qui la persona sarà sottoposta ad una serie di test di valutazione funzionale, sia delle attività di base della vita quotidiana ( Adl o “ Activity daily living “; uscire ed entrare nel letto, vestirsi, lavarsi, eccetera) sia di attività più complesse ( le Jadl o “ Instrumental activity daily living “: usare il telefono, fare acquisti, maneggiare denaro, cucinare, assumere medicine….)
Secondo questi parametri il geriatra valuterà il grado di non autosufficienza dell’anziano. A seconda della situazione dovranno essere messe in atto delle soluzioni adeguate.
Ci vuole un’assistente come trovarla!
La soluzione può essere appoggiarsi ad un assistente familiare, anche solo per poche ore al giorno, a seconda della necessità.
Qualche garanzia in più si ha in ambiti più ristretti ( in parrocchia o il classico passaparola tra amici ).
Come metterla in regola
Per l’assistenza contrattuale ci si può rivolgere anche alle associazioni sindacali dei datori di lavoro domestico.
Requisito importante per il lavoratore è che sia in possesso di un regolare permesso di soggiorno; senza di esso non è possibile intraprendere alcun contratto lavorativo.
Quando la famiglia la assume, instaura un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato, che richiede tutta una serie di adempimenti ( comunicazione all’INPS; avviso alla Prefettura se la lavoratrice è extracomunitaria; eventuale avviso alla Polizia municipale o al Commissariato di zona nel caso in cui sia prevista la convivenza con la famiglia.

Quanto può costare una badante?


Un’ assistente familiare convivente con una persona non autosufficiente ( 54 ore settimanali - cat. C sup.) costa alla famiglia circa 1300 euro al mese ( comprensivi di contributi INPS, rateo di tredicesima e Tfr ). I suggerimenti è quello di dichiarare la situazione esattamente com’è.
La badante convivente ha diritto ad un giorno e mezzo di riposo settimanale, due ore al giorno di pausa pranzo e a un mese di ferie retribuito.
Il periodo di prova previsto è d’otto giorni di lavoro effettivo.
Talvolta, per motivi di salute o di non disponibilità dell’ambiente a gestire a domicilio la persona, il ricovero in un istituto è inevitabile.
“ Residenze sanitarie assistenziali ( Rsa ) sono strutture, gestite da enti pubblici o privati, che offrono ospitalità, prestazioni sanitarie e assistenziali, aiuto nel recupero funzionale.
I costi delle Rsa sono in genere piuttosto elevati ( anche superiori a 2.000 euro al mese): la parte sanitaria è a carico del Sistema sanitario nazionale, la parte alberghiera pesa sulle famiglie.
Che cos’è l’ ADI
L’ Assistenza domiciliare integrata ( ADI ) è l’insieme d’attività sanitarie, infermieristiche, riabilitative per la cura della persona nella propria casa. Il servizio va richiesto all’Asl di residenza, previo consenso del medico curante.

Un numero verde per chi è in difficoltà

Si chiama “ Filo d’argento “ il telefono della solidarietà amico degli anziani. Per chiamare, basta comporre il numero verde nazionale gratuito 800/99.59.88, attivo tutti i giorni dell’anno, festivi compresi, dalle ore 8,00 alle 20,00.
L’azione di Filo d’argento è volta a soddisfare tutta una serie d’interventi concreti e personalizzati.
Si va dalla consegna di pasti, spesa o farmaci a domicilio, all’accompagnamento a visite mediche, all’ufficio postale, a luoghi d’intrattenimento…..

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