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domenica 8 maggio 2016
La Protezione degli “Animali da reddito” di Marzio Panichi
Non solo i cani ed i gatti devono essere oggetto di protezione da parte di noi tutti e principalmente del Sindaco - secondo un vecchio DPR ( 150/79) che gli attribuisce compiti di tutela e protezione – ma anche di quelli da reddito, nel territorio di sua competenza.
Gli animali da reddito possono essere “di grossa mole”quali bovini, suini, cavalli, ovi –caprini, In allevamento intensivo o all’aperto anziché di “piccola mole”: polli, conigli etc.
Ogni specie animale “da reddito” ha dei problemi: o nell’allevamento intensivo o nel momento del trasporto al macello o alla macellazione. Tutte le problematiche sono oggetto di attenzione da parte degli animalisti i quali, per lo più, sono vegetariani od addirittura vegani. Il legislatore nazionale e quello europeo si sono preoccupati del benessere di tutti questi animali nelle loro strettoie di vita zootecnica. Tutti gli animali zootecnici, dopo aver reso la loro produzione (latte,uova, etc.) sono comunque destinati al macello e questo è il momento più tragico per quanto sia previsto lo “stordimento” prima della iugulazione.
Macellazione previo stordimento con “pistola a proiettile captivo” per alcune specie, con il gas per altre e per altre ancora con l’elettrocuzione. Metodi imposti per legge sempre, salvo nelle macellazioni secondo i riti islamico ed ebraico dove la iugulazione è diretta senza stordimento. Legale anche questo tipo di m0rte ma molto cruento e condivisibili sono le obiezioni degli animalisti in proposito. Naturalmente tutti i metodi di stordimento sono affidati alle capacità dei macellatori oltre che ai doverosi controlli delle ASL competenti per la vigilanza.
A Torino c’è un grosso macello pubblico che pratica anche le macellazioni rituali.
Naturalmente a proteggere gli animali ci sono le leggi nazionali, regionali, le regolamentazioni comunali, ed altre disposizioni ma alcune norme hanno delle lacune od altre sono invecchiate od avrebbero bisogno di essere riviste. Qualche Sindaco di Comuni importanti come il nostro non tiene ben presente che egli è il Garante e Tutore (DPR 150/79) del benessere degli animali, tutti quanti presenti sul suo territorio (compresi i piccioni ecc.) ma nello stesso tempo è il Responsabile della Salute umana ed ambientale. (vedi inquinamento da volatili e fecalizzazione della città).
Nell’ambito del Comune poi operano numerose Associazioni animaliste in situazioni spesso di conflitto con i cittadini “zoofobi” ed il Sindaco deve andare alla ricerca di un auspicabile equilibrio rappresentato da una “sana zoofilia”! Cosa dovrebbe fare dunque il primo cittadino? Istituire il “Garante” dei diritti degli animali per soddisfare le aspettative di chi ha a cuore il benessere dei “senza voce”.
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