Torino e la sua Area Metropolitana.Una città Europea, in salute, sicura, facile da vivere, che sappia offrire opportunità di lavoro a tutt@Una città della cultura, ecologica, pensata anche per i tempi degli anziani e delle persone in difficoltà.Città della ricerca, dello sport,con trasporti pubblici finalmente efficienti, servizi sanitari efficaci.Che valorizzi le periferie,laboratorio dell'innovazione green, capitale del cibo di qualità e sicuro e delle energie rinnovabili.
mercoledì 7 dicembre 2022
Ma quanto ci costa la mobilità a Torino ! Marzio Panichi
I ciclisti e gli utenti delle due ruote pagano un prezzo troppo alto per muoversi. Leggiamo purtroppo con grande dolore di “omicidi stradali” sempre più frequenti.
La Stampa del 2/12/22
Anche io sono perplesso!
Sia pur con la mia incompetenza, non credo che sia sufficiente ridurre la velocità delle auto per abbassare il numero eccessivo e preoccupante di incidenti e ricoveri in ospedale di ciclisti o di coloro che cavalcano monopattini. Abbiamo letto che la città di Torino è al top come percentuale annua di incidenti alle due ruote e qualcuno vorrebbe attribuire la maggiore responsabilità agli automobilisti inosservanti delle regole della circolazione in città. Sicuramente ci sono svariati esempi di indisciplina automobilistica ma sono innumerevoli e documentabili le infrazioni al Codice della strada da parte delle due ruote. Inutile qui riportarne l’semplificazione perché è sotto gli occhi di tutti i frequentatori delle strade cittadine, di giorno e di notte. Senza voler difendere in maniera corporativa gli automobilisti di cui faccio parte personalmente voglio fare qualche riflessione con chi mi legge e dire che i fruitori delle due ruote ci salgono sopra senza aver frequentato nessun corso istruttivo sulle regole della circolazione urbana. Basta aver imparato ad andare in bicicletta o ancor di più a maneggiare un velocipede elettrico con due piccole ruote, che può raggiungere però velocità superiori ai 50 Km/ora. Non ci sono obblighi di dover conseguire una sorta di patentino, né di assicurazione RC, né di Dispositivi di protezione come il casco od un giubbotto fosforescente di notte, non sono previsti specchietti retrovisori, segnalatori di direzione od acustici… e così via. In buona sostanza le due ruote non hanno limiti di età e non brillano nell’essere ligi al codice stradale. In più non hanno targhe che possano identificare l’infrazione compiuta con le telecamere come accade invece per auto e moto.
Parcheggi selvaggi non solo di auto!
Troviamo sulle strade e sui marciapiedi velocipedi oggi di tutti i tipi: quelli tradizionali di una volta magari anche arrugginiti e senza valore, ma anche bici da corsa in carbonio, mountain bike costosissime, city bike di ogni foggia. Biciclette elettriche, con pedalata assistita, con ruote da fuoristrada e via di seguito. Insomma si vedono un sacco di bicicli condotti ben spesso in modo imprudente ed irresponsabile mentre i pericoli delle vie sono molteplici: buche nell’asfalto, sconnessioni, rotaie tramviarie ecc.
Un esempio deplorevole di scarso decoro cittadino
Molti automobilisti hanno i loro torti ma anche i ciclisti ed i “monopattinisti” dovrebbero rendersi più responsabili ed affinare il loro senso civico non solo nel cavalcare disciplinatamente il loro mezzo ma anche nel lasciarlo a fine uso. E’ auspicabile una maggiore prevenzione ed educazione stradale da parte dell’Istituzione comunale ma anche la deterrenza.
Conclusivamente mi chiedo quanto ci costa l’imprudenza stradale, non solo in termini di morti, ma anche economicamente per i soccorsi, i ricoveri e le cure ospedaliere e da ultimo mi pongo una domanda: dove sono le “pattuglie” dei Vigili Urbani per fare prevenzione ed applicare le sanzioni? Le auto e gli automobilisti possono essere multati i velocipedi no.
Delusione del 26 Aprile in Torino di M.Panichi
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