L’Articolo 5 del “CODICE di DEONTOLOGIA MEDICA dice : Il medico è tenuto a considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all'utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva. Anche la Costituzione Italiana cerca di adeguarsi e vi sono diverse proposte per modificare in senso ecologista l’art.9 della carta ad esempio “La Repubblica Italiana tutela l’ambiente e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni; protegge la biodiversita’ e promuove il rispetto degli animali”.Recentemente i media non fanno che parlare della centralità dell’ambiente grazie all’impegno verde dichiarato nel programma di governo dal Presidente statunitense Obama, :”prima dell’istruzione e della riforma della sanità ci dobbiamo concentrare su un grande programma per la tutela dell’Ambiente”, che è anche una grande opportunità di lavoro oltre che aggiungiamo di prevenzione primaria e di abbattimento di costi socio-sanitari enormi. Parliamo allora di questo Ambiente, della sua salvaguardia, degli aspetti economici, della tutela della salute di tutti ed in particolare delle fasce più deboli. Ma ne parliamo a chi ? La Convenzione di Aarhus (Danimarca) stipulata da 39 paesi e dall’Unione Europea il 25 giugno 1998. sancisce, a livello internazionale, il diritto all’informazione ambientale. Nodo centrale della Convenzione è che anche i cittadini abbiano il diritto a partecipare ai processi decisionali ed all’accesso alla giustizia in materia ambientale, che, insieme, ne costituiscono i pilastri. Attenzione però a non confondere i termini comunicazione ed informazione come se fossero sinonimi. L'informazione sostituisce il noto all'ignoto, il certo all'incerto, riguarda il contesto in cui i dati sono raccolti, la loro codifica in forma intellegibile ed il significato attribuito a tali dati, La comunicazione non è soltanto un processo di trasmissione di informazioni, vuol dire "far conoscere", "render noto".Dunque ognuno di noi deve avere la possibilità di intervenire nei processi decisionali avendo poi la capacità di agire per far valere il proprio diritto ad un ambiente sano. Una buona “governance” dell’Ambiente passa inevitabilmente attraverso il coinvolgimento dei cittadini che sono molto attenti ai temi ambientali e di salute pubblica e che seguono con grande interesse programmi televisivi, ed articoli dei periodici e del quotidiani aventi la salute e l’ambiente come argomento centrale. Ma quanto i giornali e le loro redazioni si occupano di ambiente ? Non per un fatto specifico legato ad una catastrofe o a qualche appello lanciato da personalità del mondo della politica o dello spettacolo. La politica ha dei tempi troppo rapidi per potersi occupare a tempo debito di Ambiente. Le ricadute di piani di abbattimento degli inquinanti, il risparmio che producono superano di gran lunga un mandato Parlamentare. E’ proprio questo che manca, il trattare i temi della sostenibilità, del controllo delle risorse e della loro esauribilità o ancora le problematiche dell’inquinamento, delle variazioni climatiche e della perdita di salute in maniera pianificate nel medio lungo periodo e affrontarli con continuità e da diverse angolazioni. Dunque i cittadini dovrebbero eleggere i propri rappresentanti anche ed in base ad un preciso impegno dei politici nei confronti delle politiche ambientali, un impegno ben verificabile nel tempo, una volta eletti. Spesso sono anche piccoli e ripetuti gesti della nostra vita quotidiana a rappresentare una tutela dell’ambiente, un esempio viene dalla possibilità di riutilizzare le materie prime contenute nei rifiuti che produciamo e spesso smaltiamo in maniera indifferenziata. Anche all’interno delle nostre case possiamo fare molto per l’ambiente non solo, come si faceva una volta, spegnendo la luce ed evitando di lasciare in stand by gli interruttori degli elettrodomestici, ma anche evitando perdite di calore, coibentando meglio per il caldo e per il fresco le nostre case, utilizzando materiali per l’edilizia non nocivi e razionalizzare il consumo di acqua. L’elenco e gli esempi sono tanti e in questo caso vengono rivolti ad un pubblico indifferenziato. Ma vi sono esempi e comportamenti che vanno riferiti invece alla classe medica tutta sia attraverso il codice deontologico, come già previsto, sia anche assegnando compiti di informazione e di comunicazione ai medici, specie a quelli di famiglia che hanno anche nelle loro mansioni un compito educativo verso i loro assistiti per aiutarli a non ammalarsi. Come ribadito dalla nostra associazione ISDE Italia:” I medici di Famiglia rappresentano la principale Agenzia Educativa per adulti, e possono svolgere un ruolo di interfaccia tra il mondo della ricerca scientifica e dei tecnici che si occupano di salute e ambiente, e la corretta e capillare diffusione delle specifiche conoscenze nei confronti della popolazione.
Il medico di famiglia è nella esclusiva posizione di poter non solo avvertire e controllare gli effetti dell'inquinamento ambientale nei suoi pazienti ma anche di essere in grado di consigliare il comportamento più’ adeguato ai pazienti stessi: infatti é soltanto tramite cambiamenti radicali di mentalità che il degrado ambientale e i suoi deleteri effetti potranno essere fermati.
Oggi quindi, di fronte ad una serie di specialisti che curano singole malattie noi vediamo come il medico di medicina generale si occupa dell'uomo nel suo complesso.
Il medico di medicina generale deve allargare ancora di più i suoi orizzonti e, comprendendo che l'obiettivo non e` il singolo uomo, ma il binomio uomo-ambiente in cui vive, si dovrebbe occupare della salute dell'ambiente per poter prevenire e curare più efficacemente le malattie dell'uomo.
Il Medico di Famiglia può intervenire a livello professionale sull'individuo e nel contesto delle attività comunitarie, ma anche come promotore di iniziative volte a stimolare politici e istituzioni e la medicina specialistica ad entrare sempre di più nel merito dei rapporti di dipendenza tra inquinamento ambientale e perdita di salute, promuovendo ad esempio specifiche sezioni di approfondimento nell’ambito di Convegni Nazionali.
Anche la formula dei crediti formativi (ECM) può essere utile per stimolare la conoscenza dei temi riferiti al rapporto Inquinamento e Salute. L’allarme sul destino delle nostre vite e delle ricadute sulla salute dei cittadini, da inquinamento diffuso resta altissimo. Occorre puntare su politiche di prevenzione primaria in cui gli stili di vita siano al primo posto ed i medici di famiglia siano messi nella condizione di fare i medici e non i burocrati.
Oltre all’etica ed al rigore dell’informazione ed alla capacità e professionalità necessarie per una corretta ed efficace comunicazione occorre anche trovare i mezzi per renderla efficace e partecipata. Forse il web e la sua interattività offre una chiave di svolta per parlare, discutere ed interagire sulle decisioni che riguardano l’ambiente. Blog, Forum, web tv e digitale terrestre, danno anche a tutte le persone una maggiore possibilità di essere informate, di poter ricevere una comunicazione meno distante ed impersonale.
I cittadini possono e dovrebbero essere informati sul modo in cui l’amministrazione pubblica, a tutti i livelli, fornisce i servizi pubblici relativi all’ambiente garantendo l’accessibilità, dei dati e del suo operato. Sarebbe interessante uno studio per conoscere quante regioni e/o province e comuni si siano adeguati al dettato della Convenzione.
E’ quindi indispensabile che di Ambiente, della sua difesa, delle opportunità di sviluppo e di lavoro che offre, del risparmio di quattrini che può comportare e del rapporto con la tutela della salute e con la Prevenzione Primaria, se ne parli in modo diffuso e non per categorie. Se le bollette del gas, della luce, saranno meno salate anche le persone più scettiche e disinteressate cominceranno a capire che si può vivere in un mondo più pulito, risparmiando dei bei soldi e vivendo meglio. I dati recenti sul livello di Inquinamento nelle città italiane è ancora una volta drammatico con sforamenti continui dei limiti di legge. E allora più tossi, più crisi asmatiche, più malattie cardio cerebro vascolari come dire più infarti ed ictus, ai cittadini il potere democratico di cambiare le cose, prima che sia troppo tardi
Torino e la sua Area Metropolitana.Una città Europea, in salute, sicura, facile da vivere, che sappia offrire opportunità di lavoro a tutt@Una città della cultura, ecologica, pensata anche per i tempi degli anziani e delle persone in difficoltà.Città della ricerca, dello sport,con trasporti pubblici finalmente efficienti, servizi sanitari efficaci.Che valorizzi le periferie,laboratorio dell'innovazione green, capitale del cibo di qualità e sicuro e delle energie rinnovabili.
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