domenica 22 aprile 2012

Ecologia Sociale Di Giorgio Diaferia




Parlare di ambiente e di economia è diventato, con nostra grande soddisfazione, quasi alla moda. Non c’è settore industriale o legato alla sviluppo urbano che non tenti di migliorare la qualità della sua produzione “ecologicizzandola”,rendendola così più competitiva sui mercati. Città intelligenti o smart con zero emissioni in grado di intercettare gli ingenti stanziamenti dell’U.E., bus ed auto ibride ed elettriche, biocarburanti da scarti di lavorazione agricola o da rifiuti, energie da fonti rinnovabili tra cui il microeolico il solare ad alta concentrazione e via via l’elenco è molto lungo. Green Jobs e Green Econmy sono fortunatamente diventate negli ultimi anni estremamente attuali. Dunque l’ecologismo, portato avanti dai partiti verdi oltre 40 anni fa sembra aver fatto breccia nella società industriale.Ma c’è ancora qualche settore nevralgico che occorre ecologicizzare legandolo al mondo delle produzioni più inquinante ovvero ai 57 SIN italiani più inquinanti che dovranno essere bonificati, ma anche riconvertiti. L’intervento non solo di bonifica, andrebbe effettuato possibilmente con l’impiego delle maestranze formate per questo compito, con la possibilità non di chiudere e dismettere ma di riconvertire la produzione inquinante in una a basso o nullo impatto ambientale e sulla salute pubblica. Per arrivare a questo occorre un’azione politica e di Governo che privilegi la salute dei cittadini ed il loro bisogno di continuare a lavorare o meglio di trovare nuova occupazione anche grazie all’operazione di bonifica e di riconversione industriale. Il conflitto occupazione-ecologia è comunque ancora presente ed i casi di Taranto-Gela-Porto Marghera-Priolo-Casale Monferrato sono solo alcuni degli esempi che si possono fare. Se da una parte un’impostazione ecologica dell’energia.. della casa, del riscaldamento può farci risparmiare dei bei quattrini occorre che altrettanta importanza si assegni alla tutela della salute. Il punto di collegamento fra il mondo del lavoro e quello dell’ecologia è proprio la tutela dei lavoratori, da sostanze a volte non ben note, da radiazioni ancora da studiare, da alimenti contaminati. In tutto questo un ruolo chiave lo potrebbero svolgere i medici di famiglia anche grazie a quel 5% del bilancio complessivo delle ASL che andrebbe destinato per legge alla Prevenzione Primaria, quella che ci insegna cosa mangiare, come vivere in salute in famiglia e sul posto di lavoro, permettendoci inoltre, molte volte, di consumare meno farmaci, fare meno accertamenti diagnostici. Il rapporto con l’ambiente è una delle determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione umana. Dalla città inquinata alla foresta incontaminata, la relazione tra l’individuo e diversi fattori ambientali può risultare in diversi stati di benessere o di malattia. È solo tramite l’incrocio tra dati ambientali, territoriali e urbanistici, epidemiologici, della mortalità così come di altri indicatori sanitari, demografici, culturali e sociali che si può tracciare, per una determinata popolazione, una serie di scenari possibili. Utili a regolare e a prevedere, quando necessario, azioni di politica sanitaria che migliorino la salute della popolazione e limitino i danni derivanti da specifiche componenti ambientali. Nel mondo il 24% delle malattie e il 23% delle morti sono stati attribuiti ai fattori ambientali, nei bambini più di un terzo delle patologie. E' stato evidenziato come la letteratura scientifica medica si sia aperta negli ultimi anni ai temi ambientali. Lo studio sui determinanti della salute è purtroppo presente nelle facoltà mediche solo come insegnamento complementare o facoltativo, il che indica la necessità di lavorare sulla formazione e l’informazione della classe sanitaria e su profondi cambiamenti ed aggiornamenti delle diverse Facoltà o Dipartimenti delle Università, creando cooperazione ed interazioni fra di loro, I medici attuali sia ospedalieri, che del territorio, devono pensare che è ormai necessario collaborare anche con climatologi, esperti di urbanistica e assetto del territorio, il settore della medicina dovrà integrarsi con settori anche molto diversi, come l’energia, i trasporti, l’agricoltura e l’industria. Fra 2 mesi vi sarà la Conferenza Mondiale di RIO, che dovrà tentare di recuperare i fallimenti dei vertici mondiali succedutisi negli ultimi 20 anni. Occorre subito ridurre per davvero la temperatura del Pianeta anche puntando ad una Green Life che inverta il deficit ecologico e per evitare che anche la Natura venga finanzia rizzata.

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