giovedì 23 giugno 2022

Considerazioni personali sul “gay pride” di Marzio Panichi

In un momento così tragico come quello che stiamo vivendo pare che 150 mila persone (cosi dicono i giornali) a Torino abbiano voluto esibire nel centro della città il loro “orgoglio di essere gay”…meno male che ero fuori sede così mi sono risparmiato un’amarezza! Abbiamo la guerra in Europa da mesi, stiamo forse uscendo a fatica da una pandemia devastante, la crisi energetica incombe con aumento vertiginoso dei prezzi dei carburanti e dei generi di prima necessità, la siccità inaridisce i campi, il più grande fiume italiano è in secca, i Laghi pure, la povertà delle famiglie dilaga, il numero dei morti sul lavoro aumenta in modo preoccupante, nuovi virus minacciano la nostra salute, l’industria automobilistica è in calo, il lavoro scarseggia, l’economia è stagnante, i medici scarseggiano, i cervelli fuggono all’estero, il governo annaspa (meno male che c’è Draghi), le nascite sono in forte calo la droga ci appesta… e chi più ne ha più ne metta! In una situazione come questa assisto ad un assembramento variopinto con grande sconforto senza voler discriminare le tendenze omosessuali di chi le ha. Nessuno vuole negare libertà di pensiero, di manifestare pubblicamente i propri diritti civili od altro, nemmeno il sottoscritto lo vuole ma non mi sembra questo il momento giusto per gioire vistosamente e con poco buon gusto delle proprie diversità mentre la gente dietro l’angolo muore bombardata o di fame o di malattie. Non solo la minoranza gay ha diritto di manifestare ma lo avrebbero anche i disabili, i poveri, od altri emarginati come i neri, i Rom, le minoranze linguistiche e così via. Ritengo i gay e tutti gli altri compresi nella strana sigla LGBTecc una minoranza rispetto agli eterosessuali e come tale la voglio rispettare ma vorrei che fosse posto un limite legale che non crei figli di due papa’ o di due mamme. Sono un semplice uomo di strada, libero pensatore ma non esperto di sottigliezze sessuali o legali che pensa però che ognuno nel proprio privato sia libero di amoreggiare con chi vuole, ma certi comportamenti dovrebbero essere evitati per buona educazione in pubblico. Voglio essere molto esplicito e dire pane al pane e vino al vino: a me personalmente non piace vedere due persone dello stesso sesso che si baciano in bocca con la lingua in luoghi pubblici come le panchine ai parchi o sui mezzi di trasporto. Lo facciano pure in privato od in quelle sale di ritrovo dove notoriamente l’accesso è libero ma la frequentazione maggiore è degli omosessuali. Pensate che a me personalmente danno fastidio anche le effusioni profonde delle persone eterosessuali perche’ ritengo che sia una sciocca esibizione di natura ormonale che sfugge al “bon ton” ed al rispetto di chi sta intorno i quali sono costretti a vedere anche ciò che non condividono. Una volta le coppiette ed i fidanzatini si baciavano e si palpeggiavano nel buio delle sale cinematografiche o nei boschetti o in macchina o comunque lontano da occhi indiscreti ,...ora i comportamenti si sono rilassati al punto tale che basta andare in una discoteca per constatare quanto i costumi siano degenerati sotto tutti gli aspetti abbigliamento, atteggiamenti, fumo di erba, pastiglie ,polverine e sesso nei bagni, Questo è ciò che mi dicono i miei giovani amici del sabato sera. Ma per tornare alla sfilata gay ho letto le cronache di alcuni quotidiani e visionato alcuni video riportanti immagini e dichiarazioni che hanno trovato solo in parte la mia approvazione. La mia delusione è stata la presenza in prima fila del Sig. Sindaco Lo Russo “Ci sono sempre stato, da cittadino, e per la prima volta da sindaco. Torino è e resterà la capitale dei diritti…” insieme a lui altri personaggi politici della città e della Regione. Non mi resta che constatare che fra tutte le minoranze da difendere la caccia dei politici ai voti passa anche attraverso l’omosessualità et al! Il Comune vorrebbe proporre Torino come sede per il prossimo Europride, la Regione, essendo schierata a destra, nicchia e prende tempo, non avendo concesso il patrocinio alla sfilata torinese. Sicuramente sarà una strenua lotta politica. Cosa ne pensa la maggioranza dei miei concittadini non lo so, ma so come la penso io da privato e libero pensatore. Ritengo che i problemi della città sono molteplici: il degrado delle periferie, la chiusura delle piccole aziende e dei negozi, la microcriminalità , l’insufficienza dei trasporti urbani, l’inquinamento atmosferico, lo smog cittadino, le polveri sottili , la manutenzione delle aree verdi, delle strade e dei marciapiedi, le barriere architettoniche dei disabili, i problemi di viabilità, i disagi delle movide e l’alcolismo, l’insufficienza dei servizi sociali, la burocrazia degli uffici comunali, la deterrenza dello spaccio e via di seguito siano problematiche almeno altrettanto da considerare come il diritto alla non discriminazione degli omosessuali ai quali va il mio rispetto a patto che loro lo abbiano per me. Non mi sento omofobo ma penso anche ai diritti dei disabili di fronte a tutte le barriere architettoniche che devono fronteggiare ogni giorno e che per loro è molto più difficile sostenere i loro diritti sfilando per le città. Giusto per fare un esempio.

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