martedì 24 agosto 2010

Veltroni boccia la proposta di Bocchino: "No a sante alleanze contro Berlusconi"


Niente "sante alleanze" contro Berlusconi: le uniche "credibili", "prima e dopo le elezioni", sono quelle "fondate sulla reale convergenza programmatica e politica". Parola di Walter Veltroni, che affida al Corriere della Sera una lunga lettera al "suo" Paese in cui analizza l'"autunno" che l'Italia sta vivendo e indica la necessità di "uscire dall'incubo dell'immobilità". Niente "alleanze col diavolo pur di...", dunque.
Per l'ex leader del Partito democratico è "giusto semmai che, in caso di crisi di governo, si cerchino soluzioni capaci di fronteggiare per un breve periodo l'emergenza finanziaria e sociale e di riformare la legge elettorale dando forma, per esempio attraverso i collegi uninominali e le primarie per legge, a un moderno e maturo bipolarismo. Perché poi, alle elezioni prodotte dal dissolvimento della destra, si presenti uno schieramento alternativo capace di assicurare all'Italia quella stagione di vera innovazione riformista che questo nostro Paese non ha mai conosciuto".
Veltroni ricorda come due anni fa "quasi quattordici milioni di italiani" fecero una croce sul simbolo che conteneva il suo nome come candidato alla presidenza del Consiglio, raggiungendo "il risultato elettorale più importante della storia del riformismo italiano". L'ex segretario del Pd ricorda anche di essere stato "tra i pochi", poi, a farsi "da parte davvero". Questa, sottolinea, è "la più folle e orrenda estate politica" che si ricordi e tutto "senza una parola di autocritica. Chi ha vinto le elezioni e ne provoca altre neanche a metà delle legislatura vorrà almeno dichiarare il proprio fallimento politico?".
"Il rischio - aggiunge - è che si faccia strada, anche in Occidente, quella suggestione di 'democrazia autoritaria' che è già realtà" nei sistemi russo o cinese. La strada per "i veri democratici" è "quella di una repubblica forte e decidente" che "comporta profonde e coraggiose innovazioni, nei regolamenti delle Camere, nell'equilibrio dei poteri tra governo e Parlamento, nelle leggi elettorali, nella riduzione dell'abnorme peso della politica, nella soppressione di istituzioni non essenziali". Occorre "ingaggiare una lotta senza quartiere alla criminalità", perché "non basta" arrestare i latitanti dal momento che "la mafia è politica, è finanza".
L'Italia "ha bisogno di politica alta, ispirata ai bisogni della nazione": "Parri, De Gasperi, Moro, Ciampi, Prodi e altri hanno dimostrato che si può stare a Palazzo Chigi per servire gli italiani. Bene o male, ma servire gli italiani. Non se stessi". "Spero che si concluda rapidamente l'era Berlusconi", conclude, ma "non per mettere la pietra al collo al bipolarismo". "Se saremo tanto cinici da pensare che il declino di Berlusconi possa aprire la strada a un nuovo partitismo senza partiti e alla sottrazione ai cittadini del potere di decidere il governo, finiremo con l'allungare l agonia del berlusconismo e l'autunno italiano".
Fonte Ansa

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