venerdì 7 gennaio 2011

Mobilità elettrica, una soluzione è possibile di Giuseppe Tavella


Il nodo prevalente della mobilità elettrica è da sempre quello legato all’autonomia. Il progetto israeliano ... è tanto semplice quanto rivoluzionario: realizzare in tutto il mondo innumerevoli stazioni automatiche di scambio batteria (battery swapping).Non è quindi un sistema di ricarica ma un vero e proprio scambio fra la batteria scarica ed una perfettamente ricaricata. Questa tecnologia è chiamata quickdrop e permette a qualsiasi auto elettrica predisposta appositamente di ottenere un cambio della batteria in un tempo addirittura inferiore a quello necessario attualmente per fare il pieno di carburante: meno di un minuto.
Il cambio della batteria avviene senza nemmeno scendere dalla macchina.
Il progetto ... prevede che il proprietario del veicolo non possieda di fatto le batterie ma che le possa utilizzarle sfruttando abbonamenti simili a quelli che attualmente si utilizzano per la telefonia mobile. Questo comporta non solo un costo dell’auto elettrica molto più basso di quello in cui la batteria è compresa ma anche di liberare il proprietario dell’auto da rischi legati a guasti e/o garanzie dell’anello più debole di tutto il sistema, la batteria appunto.
Il progetto ... è pensato per risolvere contemporaneamente due problemi: l’ansia da autonomia (tipica sensazione di chi viaggia in veicoli puramente elettrici) e la mancanza di stazioni di servizio lungo il proprio percorso. Costruendo veicoli con tecnologia quickdrop, stazione automatiche di scambio batteria e considerando che i veicoli elettrici comunque sono sempre ricaricabili in modalità plug-in da qualsiasi presa elettrica 220V, si ottiene una tecnologia non solo potenzialmente ecologica al 100 percento ma funzionale ed in grado di competere in prestazioni e flessibilità con le comodità garantite dalle attuali macchine endotermiche
(benzina, diesel, gas ed ibride).La rivoluzione è già in atto a Tel Aviv, a Tokyo e in numerose città nord europee dove sono stati siglati accordi per lo sviluppo di questa tecnologia.

di Giuseppe Tavella , estratto da http://www.howtobegreen.eu

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