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giovedì 1 settembre 2011
L’alienazione mentale derivante dall’abuso di sostanze psicotrope e dall’assunzione di alcolici di Ezio Borghesio v.comm. di polizia di Torino p.3
E’ stato proprio il veronese Giovanni Serpelloni a parlare delle nuove droghe, ma anche dei vecchi problemi sociali e fisici legati alla tossicodipendenza, nell'ambito del recente congresso della Società italiana di Tossicologia, tavola rotonda su “Sostanze d'abuso: impatto sanitario e sociale delle nuove tipologie di consumo e delle Smart Drugs”.
“Siamo già in allerta. Questo nuovo principio attivo è tanto più pericoloso in quanto potrà essere venduto liberamente negli smart shop, che ci sono anche sul territorio, sotto forma di prodotto alimentare”, ha spiegato Serpelloni, capo del dipartimento Antidroga della presidenza del Consiglio. “La percezione che ne avranno i ragazzi sarà quindi di una sostanza innocua. Invece, purtroppo, gli effetti sono pesanti e in parte ancora sconosciuti”, ha proseguito Serpelloni, spiegando che per ora in Italia sono stati accertati solo alcuni casi sporadici di ritrovamenti di Spice.
Illustrando la potenziale pericolosità della Spice, Serpelloni ha fatto riferimento ad alcuni smart shop, definendoli “negozi in cui vengono venduti dai semi della cannabis ai manuali per coltivarla, a molte altre sostanze ed a tutti gli accessori per fumare e consumare la droga”.
Al fianco delle nuove droghe, anche quelle vecchie continuano a destare preoccupazione. Ad essere consumate in modo massiccio, soprattutto dai giovanissimi, sono cocaina e meta anfetamine. Sostanze pericolose che mischiate a grandi quantità di alcol diventano un cocktail letale. Tanto più considerando che l'età dei consumatori si è abbassata.
Il primo approccio è stimato intorno ai 13 anni. Tra le oltre duemila persone in cura al Dipartimento di prevenzione dell'Ulss 20 ci sono uomini e donne di tutte le età, dai 15 ai 65 anni. “Tuttavia la fascia d'età più rappresentata è dai 20 ai 28 anni. E se consideriamo che, mediamente, una persona arriva ai servizi a 6, 8 anni almeno dalle prime assunzioni, si ha l'idea di quanto bassa sia l'età in cui i giovani hanno le prime esperienze con droga e alcol”, spiega Serpelloni; “Verona è tradizionalmente crocevia di spaccio e di traffici provenienti dall'estero. E la dispersione sul territorio di parte di questo grosso flusso di transito è inevitabile. L'eroina è ancora presente in modo massiccio. E a questa, si sono aggiunte anche le nuove droghe”.
Perciò, la tolleranza zero nei confronti degli spacciatori è fondamentale.
Ma pure chi compra droga anche in piccoli quantitativi e con pochi euro, deve assumersi la responsabilità derivante dal sapere che, in questo modo, sta finanziando il macrosistema criminale mondiale.
Internet, tra i tanti ed indiscutibili meriti che gli si possono e devono riconoscere, in questi ultimi tempi e' assurto a nuovo mercato per le sostanze psicoattive, fornendo ai venditori la possibilità di offrire ad un vasto pubblico sostanze alternative alle droghe controllate. Lo rileva il Rapporto dell'Osservatorio Europeo sulle droghe e le tossicodipendenze, sottolineando che il controllo del mercato online rappresenta un elemento sempre più importante per individuare le nuove tendenze delle droghe. In particolare, e' necessario concentrarsi sui rischi associati alle sostanze messe in vendita.
I nuovi prodotti messi in vendita nel 2009 comprendono una gamma di prodotti a base di erbe da fumare e le cosiddette ''party pills'' (droghe ricreative) contenenti nuove alternative legali alla benzilpiperazina (BZP ). Vi e' stato, inoltre, un interesse crescente per i prodotti da fiuto o per le polveri a base di erbe.
E che dire poi della cosiddetta “droga dello stupro”? Una nuova moda che gira di soppiatto nelle discoteche. Nei bicchieri di alcuni giovani, sopratutto ragazze, viene messa una particolare sostanza, il Ghb, sostanza inodore, insapore ed incolore che fa perdere i freni inibitori e ogni resistenza fisica, oltre a non lasciare, spesso, nemmeno il ricordo di quanto accaduto. Non risulta neanche particolarmente difficile procurarsene buone dosi.
Se si vuole, si può comprare in farmacia.
Come? Nel più semplice dei modi: con una ricetta non ripetibile, perché è un farmaco: c'è chi ne ha bisogno per cura. Se ne possono trovare tutte le indicazioni necessarie, per farsene quanta si vuole, nei newsgroup di discussione sulle droghe; oppure si può acquistare via Internet, basta chiederla; qui prosperano le farmacie on line. Da molti il Ghb è chiamata la droga dello stupro. In pratica si può essere drogati contro la propria volontà e senza neanche ricordarsi di quanto realmente accaduto. Si sono già verificati più di un centinaio di casi in Italia nel 2007, per la maggior parte nelle discoteche e nei locali notturni. Recentemente alcuni casi si sono verificati a Milano e Roma. Non a caso, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, il Ghb è stata definita la "droga dello stupro” anche se originariamente è, infatti, nata come sostanza per combattere l'alcolismo. Quindi attenzione! L'allarme è stato lanciato, sopratutto nei confronti dei molti frequentatori di discoteche e degli amanti della notte.
Il sesso è parte della vita, ma quando è cosciente e libera unione di due persone.
Il dubbio che rimane è che questo tipo di droga, proprio per gli obiettivi che si prefigge di raggiungere, rischierà di avere una facile e buona diffusione in molti ambienti, sopratutto giovanili, ma non solo. La sua diffusione sarà anche favorita dal fatto che, togliendo spesso anche la memoria di quanto accaduto, rende in pratica percentualmente molto elevata la possibilità di farla franca agli eventuali somministratori.
Ma per tornare alla contestualità dei dati, secondo il rapporto 2009 dell’Osservatorio europeo sulle droghe, siamo un popolo di “aspirapolvere“, un Paese fatto a strisce, altrimenti detto di sniffatori, “pippatori”, consumatori di cocaina. L’Italia ormai è un popolo di “borghesi borgatari”, come ha raccontato Walter Siti nel suo ultimo romanzo, Il Contagio. Il consumo di cocaina è una specificità dei Paese occidentali, dove si concentra in massima parte.
L’Italia, insieme a Danimarca, Spagna, Irlanda e Regno Unito, si conferma uno dei Paesi a più alta prevalenza, mentre declina l’uso di cannabis e hashish. Le cifre sono abbastanza eloquenti: almeno 13 milioni di europei adulti hanno provato cocaina nella loro vita. Di questi, la metà sono giovani dai 15 ai 34 anni. Il che vuol dire che avranno grandi probabilità di provarla ancora, come conferma la crescita del consumo in tutta Europa, soprattutto nella fascia giovanile. Sono tre milioni quelli che l’hanno fumata o inalata nell’ultimo anno. Il fenomeno è talmente significante che, seguendo le piste di “bamba” e “bianca”, prenda forma la nuova sociologia del Paese.
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