Torino e la sua Area Metropolitana.Una città Europea, in salute, sicura, facile da vivere, che sappia offrire opportunità di lavoro a tutt@Una città della cultura, ecologica, pensata anche per i tempi degli anziani e delle persone in difficoltà.Città della ricerca, dello sport,con trasporti pubblici finalmente efficienti, servizi sanitari efficaci.Che valorizzi le periferie,laboratorio dell'innovazione green, capitale del cibo di qualità e sicuro e delle energie rinnovabili.
martedì 21 marzo 2023
“Feminine proud” e un po'; di ironia di Marzio Panichi
All’indomani dell’8 Marzo (festa della donna) mi sono messo in macchina per
sbrigare alcune cose in città ed ho dovuto prendere atto personalmente di quanto
ha inciso la suddetta festa su alcuni comportamenti femminili. In poco meno di due
ore ho vissuto alcune piccole esperienze a mio avviso significative: al primo
semaforo rosso un’utilitaria con alla guida una fanciulla mi sorpassa da destra, mi
taglia la strada e si pone in prima fila davanti a me. Con un leggero colpo di clacson
esprimo il mio disappunto per la manovra azzardata e per tutta risposta vedo levarsi
una mano con un dito medio alzato! Poco dopo due ragazzine sbarbatelle si buttano
a piedi sulle strisce costringendomi ad una brusca frenata che mi lascia nel bel
mezzo di un incrocio mentre le due con ampi gesti delle braccia accompagnati da
parole a me incomprensibili, a vetri chiusi, ma che palesemente volevano reclamare
il loro diritto di precedenza. L’interpretazione però del labiale mi lasciava intendere
che io ero uno st…(stupido?). Ma non finisce qui perché dopo poco una signora
molto distinta si butta anche lei sulle strisce senza sollevare gli occhi dal telefono
che la stava occupando molto e solo alla fine dell’attraversamento mi rivolge uno
sguardo sprezzante e molto stizzita. Ancora sempre nel corso dei miei spostamenti
cittadini mi capita che una donna al volante si affaccia improvvisamente con mezza
macchina oltre il suo stop e mi costringe ad una pericolosa sterzata a sinistra. Alla
mia rimostranza sonora con il classico colpo di clacson mi apostrofa con un fatidico
gesto del braccio significativo del vaffa…di grilliniana memoria! Purtroppo la mia
serie di incontri femminili nel “day after” non finisce qui ma prosegue ancora con il
caso di una giovinetta che a cavallo del suo monopattino si proietta in velocità
sull’attraversamento zebrato e con una esibizione acrobatica riesce a farmi avere un
brivido di terrore al pensiero di toccarla anche solo di striscio. Quando poi alla fine
delle mie commissioni e peripezie automobilistiche cerco un parcheggio in vicinanza
di casa vedo un’auto in sosta con il motore acceso ed una signora che sta parlando
al telefono, le rivolgo un sorriso e con un gesto della mano mimo se ha intenzione di
lasciare libero lo spazio…mi risponde con uno scuotimento negativo del capo ed
allora io rassegnato mi allontano per proseguire la mia ricerca. Dopo mezzo isolato
guardo nel retrovisore e vedo che la predetta mette la freccia e si avvia per i fatti
suoi dietro di me. Peccato che era una via a senso unico e quando ho rifatto il giro
dell’isolato il posto era già stato occupato da un altro automobilista!
Che dire…in tutti questi piccoli episodi ci ho letto un po' di “orgoglio rosa” volto alla
rivendicazione dei diritti femminili esaltati dall’8 Marzo. Ci ho visto anche una sorta
di emulazione di comportamenti, altrettanto stigmatizzabili, troppo spesso praticati
da cittadini di sesso maschile e.. che fare se non sorridere di compiacimento ora che
a capo del governo c’è una donna cosi come a capo dell’opposizione. Il duello è già
iniziato con schermaglie in Parlamento, sui giornali e sui social, ne vedremo delle
belle, soprattutto se queste leader imiteranno i comportamenti maschili nella lotta
politica. Una è di sinistra e l’altra invece è di destra. Una è laureata, l’altra no. Una è
single e l’altra è madre. Una è dichiaratamente bisex l’altra eterosessuale. Ci sono
tutte le premesse di due “orgogli” femminili in forte contrasto! Il confronto sarà
duro. Si vedrà chi ha più ormoni da mettere in campo per esaltare il proprio orgoglio
femminile ai maschi loro colleghi.
Ma torniamo a noi, una volta a casa ed in poltrona, tutto quel che ho vissuto nel
volgere di due ore mi ha fatto riflettere sul linguaggio dei segni degli automobilisti
ed ho provato a farne un’elencazione con i relativi significati. Con una sola mano si
può chiedere più o meno educatamente “che c…cosa fai?” oppure “vai a..!”. oppure
levare il pugno con un solo dito o due alzati (l’indice ed il mignolo!). Con due mani
congiunte a mo’ di preghiera si può esprimere il concetto/domanda di “cosa cavolo
fai?!” Con un braccio sollevato ed il pugno chiuso si può esprimere una minaccia di
voler menare botte alla controparte. Con due braccia si può ricordare che “a
Milano” l’ombrello si porta all’altezza del gomito…! Non solo le braccia di un
automobilista alla guida possono esprimere un linguaggio ma anche la “facies” con
tutte le sfumature del caso …dallo sberleffo alla linguaccia alla pernacchia allo
sguardo d’odio e così via. Se poi i finestrini sono aperti allora non c’è più solo il
linguaggio dei segni ma anche quello vocale ma esula per il momento dalle mie
riflessioni.
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