martedì 21 marzo 2023

“Feminine proud” e un po'; di ironia di Marzio Panichi

All’indomani dell’8 Marzo (festa della donna) mi sono messo in macchina per sbrigare alcune cose in città ed ho dovuto prendere atto personalmente di quanto ha inciso la suddetta festa su alcuni comportamenti femminili. In poco meno di due ore ho vissuto alcune piccole esperienze a mio avviso significative: al primo semaforo rosso un’utilitaria con alla guida una fanciulla mi sorpassa da destra, mi taglia la strada e si pone in prima fila davanti a me. Con un leggero colpo di clacson esprimo il mio disappunto per la manovra azzardata e per tutta risposta vedo levarsi una mano con un dito medio alzato! Poco dopo due ragazzine sbarbatelle si buttano a piedi sulle strisce costringendomi ad una brusca frenata che mi lascia nel bel mezzo di un incrocio mentre le due con ampi gesti delle braccia accompagnati da parole a me incomprensibili, a vetri chiusi, ma che palesemente volevano reclamare il loro diritto di precedenza. L’interpretazione però del labiale mi lasciava intendere che io ero uno st…(stupido?). Ma non finisce qui perché dopo poco una signora molto distinta si butta anche lei sulle strisce senza sollevare gli occhi dal telefono che la stava occupando molto e solo alla fine dell’attraversamento mi rivolge uno sguardo sprezzante e molto stizzita. Ancora sempre nel corso dei miei spostamenti cittadini mi capita che una donna al volante si affaccia improvvisamente con mezza macchina oltre il suo stop e mi costringe ad una pericolosa sterzata a sinistra. Alla mia rimostranza sonora con il classico colpo di clacson mi apostrofa con un fatidico gesto del braccio significativo del vaffa…di grilliniana memoria! Purtroppo la mia serie di incontri femminili nel “day after” non finisce qui ma prosegue ancora con il caso di una giovinetta che a cavallo del suo monopattino si proietta in velocità sull’attraversamento zebrato e con una esibizione acrobatica riesce a farmi avere un brivido di terrore al pensiero di toccarla anche solo di striscio. Quando poi alla fine delle mie commissioni e peripezie automobilistiche cerco un parcheggio in vicinanza di casa vedo un’auto in sosta con il motore acceso ed una signora che sta parlando al telefono, le rivolgo un sorriso e con un gesto della mano mimo se ha intenzione di lasciare libero lo spazio…mi risponde con uno scuotimento negativo del capo ed allora io rassegnato mi allontano per proseguire la mia ricerca. Dopo mezzo isolato guardo nel retrovisore e vedo che la predetta mette la freccia e si avvia per i fatti suoi dietro di me. Peccato che era una via a senso unico e quando ho rifatto il giro dell’isolato il posto era già stato occupato da un altro automobilista! Che dire…in tutti questi piccoli episodi ci ho letto un po' di “orgoglio rosa” volto alla rivendicazione dei diritti femminili esaltati dall’8 Marzo. Ci ho visto anche una sorta di emulazione di comportamenti, altrettanto stigmatizzabili, troppo spesso praticati da cittadini di sesso maschile e.. che fare se non sorridere di compiacimento ora che a capo del governo c’è una donna cosi come a capo dell’opposizione. Il duello è già iniziato con schermaglie in Parlamento, sui giornali e sui social, ne vedremo delle belle, soprattutto se queste leader imiteranno i comportamenti maschili nella lotta politica. Una è di sinistra e l’altra invece è di destra. Una è laureata, l’altra no. Una è single e l’altra è madre. Una è dichiaratamente bisex l’altra eterosessuale. Ci sono tutte le premesse di due “orgogli” femminili in forte contrasto! Il confronto sarà duro. Si vedrà chi ha più ormoni da mettere in campo per esaltare il proprio orgoglio femminile ai maschi loro colleghi. Ma torniamo a noi, una volta a casa ed in poltrona, tutto quel che ho vissuto nel volgere di due ore mi ha fatto riflettere sul linguaggio dei segni degli automobilisti ed ho provato a farne un’elencazione con i relativi significati. Con una sola mano si può chiedere più o meno educatamente “che c…cosa fai?” oppure “vai a..!”. oppure levare il pugno con un solo dito o due alzati (l’indice ed il mignolo!). Con due mani congiunte a mo’ di preghiera si può esprimere il concetto/domanda di “cosa cavolo fai?!” Con un braccio sollevato ed il pugno chiuso si può esprimere una minaccia di voler menare botte alla controparte. Con due braccia si può ricordare che “a Milano” l’ombrello si porta all’altezza del gomito…! Non solo le braccia di un automobilista alla guida possono esprimere un linguaggio ma anche la “facies” con tutte le sfumature del caso …dallo sberleffo alla linguaccia alla pernacchia allo sguardo d’odio e così via. Se poi i finestrini sono aperti allora non c’è più solo il linguaggio dei segni ma anche quello vocale ma esula per il momento dalle mie riflessioni.

Delusione del 26 Aprile in Torino di M.Panichi

Al Valentino il “Viale Medaglie d’oro” corre parallelo al Corso Massimo D’Azeglio partendo dal piazzale Duca d’Aosta in direzione Corso Vit...