mercoledì 25 maggio 2022

Conclusioni di un “vecchio automobilista”

Per brevità: tutto quanto fin qui osservato sull’indisciplina dei ciclisti vale per i monopattini con l’aggravante che ben spesso i ragazzi li vivono come un divertimento competitivo, chi va più forte è più bravo, e dunque acrobazie di ogni genere, “trucchi” ai motorini e “cavalcamenti” in due. Tutto ciò non solo nelle piste ciclabili ma anche nelle zone pedonali, sulle strade e …se piove anche sotto i portici! A me è capitato di vederne solo uno per terra con un capannello di gente intorno: sarà finito in ospedale? ... e così la sanità pubblica avrà un costo in più! Sui pedoni, anch’essi fruitori deboli delle pubbliche vie, vorrei dire una cosa sola: farebbe molto piacere ad un automobilista che rallenta od inchioda alle strisce ricevere un sorriso od un gesto di ringraziamento per l’osservanza del disposto del Codice stradale anziché assistere alla sfilata indifferente di pedoni al telefono o di ciclisti che irrompono improvvisamente sul tracciato bianco nero e se ricevono un colpo di clackson alzano il dito medio! Mi chiedo dov’è la vigilanza delle autorità e la deterrenza…eppure la città è cosparsa di telecamere e tecnologie varie che paiono però funzionare solo per i veicoli targati…tutti gli altri sono fantasmi che possono compiere infrazioni di tutti i generi impunemente. Sconforto e disappunto sono le conclusioni di un “vecchio” automobilista che paga tutti i balzelli imposti compreso l’aumento dei costi dei carburanti che lascia indifferenti tutti coloro che fruiscono delle pompe. Anche le associazioni dei consumatori non levano gli scudi cosi come i club degli automobilisti od i sindacati mentre si assiste al saliscendi del prezzo carburanti che un giorno diminuisce di qualche centesimo per riaumentare subito dopo raddoppiando la riduzione precedente. Per chi come me non comprende appieno i giochi sottili delle multinazionali e delle “sette sorelle” resta perplesso e sogna di poter uscire dalla morsa con un ‘auto ibrida o del tutto elettrica ma quando prende coscienza del prezzo di acquisto demorde e si rassegna, per quanto a malincuore, a fruire ancora e sempre del carburante tradizionale. I più giovani ripiegano sui bicicli, i più vecchi sui servizi pubblici che non sono proprio a buon mercato ed efficienti. Meno male che personalmente sono in pensione e l’auto non mi serve più per andare al lavoro per cui cerco di limitarne l’uso quotidiano all’indispensabile. Sarebbe un’idea balzana quella di far pagare la tassa di circolazione e l’assicurazione obbligatoria in base al numero di chilometri percorsi? Presumo che le moderne tecnologie potrebbero consentirlo ma se questo entra in rotta di collisione con i poteri forti resta una pia illusione. E io….pago ancora e sempre ! Non solo io ovviamente ma tutti voi anche. Marzio Panichi

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