giovedì 12 maggio 2022

Riflessioni di un “Vecchietto” di Torino Prof.Marzio Panichi

Ho sentito dire da più parti che Torino è una città di vecchi e può darsi che sia vero perché infatti in giro se ne vedono tanti, per strada con le mani dietro la schiena, ai parchi a passeggio, o a giocare a bocce, a chiacchierare sulle panchine, a giocare a scacci od alle carte, qualcuno a suo modo fa sport. Sono solo esempi di persone autosufficienti ed in grado di relazionarsi con l’ambiente senza l’aiuto di qualcuno, un parente, un amico, una badante : altri sono seduti in carrozzine sospinte od elettriche ed altri ancora, moltissimi trovano sostegno in un bastone od altro che gli faccia da supporto per camminare. A difesa pero di questo largo strato di persone che fruiscono dei marciapiedi cittadini voglio fare alcune osservazioni, anche di vita vissuta. Molti marciapiedi hanno un cartello di avviso comunale che recita “marciapiede sconnesso” e sono moltissimi quelli che avrebbero bisogno di manutenzione per buche, sconnessioni, pendenze lato strada ecc. Ma non basta il percorso accidentale… ci si deve ben spesso aggiungere l’ingombro di parcheggi abusivi di biciclette incatenate ad inferriate o pali metallici, auto, ed ancor più, furgoni di corrieri in consegna che parcheggiano a fil di muro. E che dire di tutte le altre cose a cui deve badare il vecchietto che vuol fare una passeggiata: deve scansare accuratamente ricordi fecali lasciati dai cani o laghetti urinari nei quali è meglio non mettere piede, e che dire di bottiglie di alcoolici consumati “ad abundantiam” e poi abbandonati a sé, occupazioni di suolo pubblico rappresentata dai ponteggi che sono nati come funghi ecc. Sto facendo cenno solo a cose che creno difficoltà di passeggio alle persone , di più quelle anziane, che mancano dell’agilità giovanile nel fare slalom ; non sto parlando di sporcizia dei marciapiedi o della città perché allora il discorso peggiora con l’aggiunta di cicche, cartacce , residui di pattumiere non smaltite correttamente, mascherine smarrite o buttate, sputi, lavori stradali a iosa e cosi via. Se tutto questo rientra anche nel decoro urbano che dire allora di questuanti con o senza cani, di venditori ambulanti, lavatori di vetri delle auto, di barboni dormienti sotto i portici, di truffatori con il gioco delle tre carte, delle movide selvagge , degli schiamazzi notturni, di assembramenti ai bar ,di raiders che sfrecciano su marciapiedi e strisce , di giorno e di notte , magari in controsenso con monopattini anch’essi sfreccianti in ogni senso, sulle strisce pedonali cavalcati anche da due persone, ciclisti senza luci per la notte con i telefonini alle orecchie, cani senza guinzaglio , zingari invadenti, baby gang a caccia di risse e rapine ecc . Se per avventura un vecchietto od un cittadino, esasperato da qualcosa di tutto ciò, spera di trovare un numero di telefono di riferimento per ottenere protezione o repressione incappa in una amara delusione perché o trova voci anonime registrate che rimandano a cliccare tasti diversi per ottenere risposte umane o addirittura nessuno risponde agli squilli che vanno a vuoto. Se per un caso fortunato una voce umana ma anonima risponde alla chiamata assicura che una pattuglia provvederò all’intervento quanto prima ma è una pia illusione perché, se ci sarà un intervento, sarà cosi tardivo da non poter riscontrare quel che vene denunciato. Potrei continuare le lamentele ma mi fermo qui per brevità chiedendomi però dove sono le autorità preposte? I Vigili urbani, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria dei pensionati, quelle dei consumatori. Il difensore civico, gli uffici comunali? Ben spesso latitano, a torto od a ragione, questo non è dato sapere, ma una cosa è sicura il parcheggio delle auto private è diventato una lotta continua anche per i vecchietti residenti che pagano 180 euro /anno per fermarsi sempre più lontano da casa: Conclusione la qualità di vita del cittadino torinese, soprattutto quello anziano, è peggiorata sensibilmente non solo per il Covid ma anche per l’inerzia delle istituzioni. Riuscire a cambiare il colore politico dell’amministrazione forse potrebbe essere una soluzione.

Delusione del 26 Aprile in Torino di M.Panichi

Al Valentino il “Viale Medaglie d’oro” corre parallelo al Corso Massimo D’Azeglio partendo dal piazzale Duca d’Aosta in direzione Corso Vit...