mercoledì 14 settembre 2022

Dal clima alla salute umana: le zoonosi (Fonte FNOVI)

Le zoonosi sono malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo causate da microorganismi patogeni tra i quali annoveriamo per esempio Toxoplasmagondii, Criptosporidium spp.;Salmonella spp.; Campilobacter spp.; Rhodococcus equi, Bartonella spp., Mycobacterium marinum, Bordetella bronchiseptica, Chlamydia psittaci. Le zoonosi sono un fenomeno naturale col quale la specie umana convive da sempre: molte di queste hanno causato vere e proprie pandemie che hanno segnato e influenzato la storia umana e dobbiamo considerare che il mondo moderno, rispetto al passato, facilita ancora di più la trasmissione di malattie infettive. Il numero di esseri umani è in costante crescita sul Pianeta e sfiora gli 8 miliardi, di cui il 55 per cento vive nei grandi centri urbani. Le vie di trasmissione delle zoonosi all’uomo sono molteplici e specifiche per ciascun agente zoonotico; in linea generale, la trasmissione può avvenire per contatto diretto con l’animale malato o per via indiretta, ad esempio per ingestione di alimenti contaminati dall'agente o da sue tossine, tramite l'ambiente (acqua, aria, suolo, oggetti inanimati, etc) o mediante vettori biologici (ad esempio: zanzare, flebotomi, mosche, zecche, ecc.). I cambiamenti climatici, degli habitat e della biodiversità stanno influenzando le componenti abiotiche e biotiche degli ecosistemi, mentre i cambiamenti sociali ed economici (come l’urbanizzazione e la circolazione delle persone e merci in un mondo globalizzato) determinano lo spostamento e la diffusione di specie e malattie, comprese le zoonosi. In questo scenario, se non si verificherà un'inversione di tendenza e, soprattutto, se non si gestirà il nostro rapporto con l'ambiente in maniera più sostenibile, le zoonosi infettive sono destinate ad aumentare come frequenza nei decenni a venire. A causa del cambiamento climatico si assiste in Italia alla ricomparsa o recrudescenza di agenti infettivi precedentemente endemici (come per esempio il batterio responsabile della tubercolosi) e all’arrivo di nuove malattie esotiche trasmissibili, come Dengue, Chikungunya, Zika. In entrambi i casi la strategia vincente per contrastare tali condizioni è attaccarle a livello delle loro radici eziologiche, siano esse localizzate nell’ambiente personale dipendente dal comportamento o nell’ambiente generale. Privilegiare la prevenzione è il cammino preferibile da ogni punto di vista. Considerata l’epidemiologia delle zoonosi e le complesse interazioni tra uomo, animali ed ambiente, è necessario garantire, nel controllo di tali malattie, un approccio multidisciplinare ed integrato tra il settore medico e quello veterinario. Gli ultimi eventi legati anche alla storia recente non fanno altro che sancire la necessità di una sempre maggiore implementazione di una stretta collaborazione tra tutti gli attori della sanità anche per la lotta alle zoonosi, in un ottica di “One Health“, moderna concezione dei rapporti fra salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. E’ importante che questa strategia si attui concretamente con piani integrati che coinvolgano tutte le componenti pubblica e privata della sanità con azioni di contrasto che vanno dalle attività di prevenzione del fenomeno, alla diagnosi precoce e allo sviluppo di terapia innovative. L’organizzazione di una rete di cooperazione territoriale dovrebbe pertanto rappresentare un modello di riferimento innovativo nella integrazione delle diverse attività ed esperienze dei settori della medicina umana e della medicina veterinaria per migliorare la salute e il benessere di esseri umani, animali e piante e promuovere la resilienza ambientale attraverso un approccio One Health dal carattere globale e collaborativo.

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