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giovedì 1 settembre 2022
Cani che mordono di Marzio Panichi
Ancora una volta assistiamo a fatti di cronaca che riguardano le morsicature di cane. Di cani di famiglia non di randagi od altro. Fatti assai spiacevoli che nel tempo ed in luoghi diversi accadono e sono accaduti coinvolgendo persone di ogni età, dai bambini, agli adulti, ai vecchietti. Gli aggrediti hanno riportato per lo più danni fisici e morali di diversa entità, curabili, guaribili, con conseguenze estetiche o funzionali; qualcuno però ci ha rimesso la vita e questo è un fatto gravissimo che non ci sono parole per commentarlo. Parlo da Medico veterinario per piccoli animali (cani e gatti), già Clinico medico e Comportamentalista oltre che fautore del primo Master di 1° livello in “Clinica delle malattie comportamentali del cane e del gatto” organizzato dall’allora Facoltà di Medicina veterinaria di Grugliasco (proprio là dove è avvenuto quest’ultima aggressione canina) dell’Università di Torino e che licenziò una quarantina di Veterinari specialisti nel comportamento degli animali (soprattutto quelli familiari) e che bonariamente e scherzosamente io li chiamai i “primi strizzacervelli” per cani e gatti. Molte delle tesi di specializzazione degli allievi vertevano proprio sull’aggressività canina e su tutte le problematiche connesse o derivate. Ricordo casi che riguardavano bambini poco più che neonati sbranati da una piccola banda di bassotti sul divano di casa, cosi come una vecchietta quasi novantenne uccisa da un alano nel cortile della loro villetta e cosi via. Se andassimo a guardare le cronache dei giornali ne troveremmo di tutti i colori ma a ben leggere la maggior parte delle lesioni gravi o morti sono da attribuire a cani di grossa mole, ovviamente. Per quanto è da dire che anche le razze di taglia più ridotta come i bassotti o gli Scottish terrier hanno dentature formidabili ed apertura di mandibola decisamente molto ampia. Non dobbiamo dunque avere paura e rispetto solo dei molossoidi (Mastini napoletani ecc) o dei Pitt bull o dei Dobermann (i cani delle SS), anche le razze più piccole come gli Schnauzer medi o piccoli possono mordere a sangue e letteralmente spezzare il braccio di un uomo. Io stesso nella mia lunga carriera di Medico Veterinario mi sono trovato un Boxer appeso ad un braccio ma la morsicatura più dolorosa ed invalidante fu quella di un gatto di 23 anni che mi costrinse a 15 giorni di invalidità con la mano destra appesa al collo ed una lunga terapia antibiotica. Ma torniamo brevemente all’aggressione del bimbo in oggetto: il cane morsicatore è od era un Akita Inu di razza giapponese, di grande mole e dal carattere spesse volte difficile da gestire. Ho adoprato il presente o l’imperfetto perché ora la decisione di un’eventuale eutanasia è nelle competenze dei Veterinari Asl i quali dovranno decidere del suo destino: la soppressione o l’isolamento in canile per il resto della sua vita, forse con il tentativo di recupero da parte di un’equipe di Veterinari comportamentalisti ed addestratori, se l’Asl vorrà deciderlo. Non voglio esprimere il mio parere sul destino del cane però pare che già nel suo storico ci fosse almeno un’altra aggressione. Che dire ai cinofili desiderosi di avere un cane? Attenzione alla scelta della razza da acquistare o da adottare da un canile. Sarebbe sempre meglio far cadere la scelta su un cagnetto di piccola taglia e/o nel caso frequentare qualche corso preventivo di istruzione o formazione sulla caratterialità dei nostri amici a quattro zampe. Esistono poi come dicevo degli esperti Veterinari che hanno competenze sulle prerogative o difetti delle diverse razze canine in grado di poter consigliare la scelta di questo o quel tipo di cane a seconda delle diverse situazioni familiari ed ambientali. Una morsicatura subita da bambino condizionerà per sempre quella persona verso la specie canina segnandola profondamente verso la paura e forse l’odio. Concluderò citando un fatto della mia vita professionale: una grande villa in collina abitata da personale di servizio, da un Akita Inu molto prestante ma ombroso al punto tale da aver morsicato quasi tutti i serventi finanche il suo proprietario, un industriale principe dell’economia che per un mese fu costretto a dirigere la propria azienda con il braccio al collo perché la sua mano intenzionata a porgere una carezza al proprio cane fu azzannata a sangue con infezione e fratture multiple delle dita. Non saprei dire al momento quanti cani morsicatori considerati addirittura pericolosi sono oggi reclusi in canili vari ed isolati come belve. Meglio morti od ergastolanizzati?
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