domenica 6 agosto 2023

Le belle statuine: un pericolo pubblico su due ruote di Marzio Panichi

Il popolo dei monopattinisti è molto eterogeneo. Giovani e giovanissimi prevalentemente, di ambo i sessi, ma anche adulti e non solo ..anche persone avanti negli anni. Tutti quanti assumono posizioni erette per lo più in perfetto verticale rispetto alla pedana del velocipede, a piedi uniti anziche allineati uno davanti all’altro. Talvolta il piede posteriore ha il tallone sollevato, sempre però impettiti come tante statuine che esibiscono estrema disinvoltura nella guida. Il più delle volte spericolata con evoluzioni acrobatiche, incuranti non solo delle regole stradali ma anche del buon viver civile. Sfrecciano in controsenso, sui marciapiedi, sotto i portici, nelle zone pedonali, di giorno e di notte correndo gravi rischi personali ed esponendo anche gli astanti ad essere coinvolti in incidenti. Non c’è bisogno di allungare la lista degli esempi perché sono sotto gli occhi di tutti coloro che si trovano a circolare per strada. Quando è buio poi ho notato combriccole di ragazzini che fanno gare di abilità e di spericolatezza magari in coppia per accompagnare la fidanzatina aggrappata alla schiena del guidatore con i capelli al vento e gli abiti svolazzanti…che dire! Certo non brilla di prudenza quella famigliola fotografata che cavalca il monopattino, non so dove, senza la consapevolezza che basta una delle tante buche nell’asfalto per perdere l’equilibrio e, privi di casco, volare a terra picchiare malauguratamente la testa. Meglio che sia stata oscurato il volto di quel guidatore, forse il padre del ragazzino sul manubrio, perché se mi capitasse mai di riconoscerlo gli vorrei dire quanto è cretino, lui e la sua compagna forse la madre dell’inconscio bambino. Quando mi è capitato di vedere una mamma in bicicletta con due bambini piccoli collocati su due seggiolini, uno davanti ed uno di dietro, mi si sono rizzati i capelli in testa ma almeno indossavano il casco tutti e tre! Aver optato per una politica di “mobilità sostenibile” imperniata sulle due ruote è stata una scelta condivisibile? Mi interrogo perché la costruzione di piste ciclabili ha sconvolto la viabilità di molte strade torinesi con impegno di risorse non indifferente e “la città si spacca” (La Stampa 18 Luglio). Ma non solo, mi chiedo anche quanti sono stati gli incidenti, mortali e non, dei guidatori di veicoli a due ruote da quando si è verificato il boom dei monopattini e delle biciclette. Infine mi turba sapere che la produzione di quei benedetti veicoli è un business da alcuni miliardi di euro che finiscono nelle tasche di aziende straniere, prevalentemente cinesi ed americane. Considerata la mia età anagrafica io sulle due ruote non ci andrò mai e continuerò a spostarmi in auto, visto anche il costo sempre più alto sei mezzi pubblici (La Stampa 19 Luglio) sperando che una stretta legislativa sui velocipedi a due ruote arrivi presto.

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E' con vivo dolore che apprendo della scomparsa dell'amico ed ex assistito ( sono stato il suo medico di famiglia per oltre 10 anni,...