sabato 5 novembre 2011

NH Hotel Porte Palatine Sabato 5 Novembre -Musy-Casini

Musy fa il doroteo. “Casini” al centro Pubblicato da Lo Spiffero Sabato 05 Novembre 2011, ore 7,45 L'esponente terzopolista punta a uno scranno parlamentare e pur di ottenerlo smorza l'esprit liberale. Ma i mal di pancia si moltiplicano, dentro e fuori l'Udc Le elezioni politiche potrebbero essere a un passo e il Terzo Polo è già in fibrillazione. Nel giro di tre giorni, i due leader nazionali Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli approdano a Torino, dove saranno accolti dai propri aficionados. Oggi, alle 14,30, l’NH hotel di via Porta Palatina 19 ospiterà il convegno dal titolo “Sei mesi dal voto. Quale futuro per Torino?”, i cui si analizzeranno i primi 180 giorni di amministrazione Fassino e verranno illustrate le proposte dei centristi. Guest star della conferenza odierna è il capogruppo a Palazzo di Città Alberto Musy, unico rappresentante terzopolista sopravvissuto dalla disfatta delle urne dello scorso maggio. Lunedì 7, l’avvocato di ascendenze liberali sarà, invece, presente all’inaugurazione della nuova sede dell’Api, alle 17,30 in via Peyron 18, con il deputato Gianni Vernetti e l'ex sindaco di Roma. Per interpretare l’attivismo di Musy e la sua recentissima marcia di avvicinamento al partito scudocrociato è necessario fare un passo indietro. Dopo l'approdo in Futuro e Libertà della Scanderebech family (papà Deodato deputato e figlia Federica consigliere comunale) il principale azionista della casa terzopolista ha spalancato le proprie porte all’avvocato della Torino bene, che a questo punto non ha esitato a inserire “Udc” nella dicitura del gruppo che presiede in Sala Rossa (si racconta a seguito di una pressante richiesta di Lorenzo Cesa). Casini gli fa la corte e lui sta al gioco. Un atteggiamento, riferiscono i maligni, che testimonia come Musy abbia appreso in fretta gli schemi della politica politicante e da novello doroteo tenti di barcamenarsi tra le varie correnti terzopoliste. L'approdo di questa perigliosa navigazione è uno scranno parlamentare cui l’ex candidato sindaco ambisce senza fare troppi misteri. E l'unico a potergli offrire un minimo di garanzie è proprio l'azionista forte dell'alleanza centrista. Secondo i suoi calcoli, alle prossime elezioni l’Udc a Torino potrebbe riuscire a esprimere come minimo un deputato e un senatore. Se un posto spetta di diritto all’uscente (appena entrato) Marco Calgaro perché l’altro non potrebbe toccare proprio a lui? Con buona pace del segretario regionale e consigliere a Palazzo Lascaris, Alberto Goffi, con il quale i rapporti, tesi fin dall’inizio della campagna elettorale, sono improntati alla reciproca diffidenza politica e antipatia personale. Se le cose dovessero prendere questa piega, il pupillo di Michele Vietti dovrebbe rassegnarsi a star fermo un giro e cedere il passo all'ingombrante alleato. Ma se tra i malpancisti si annovera pure Calgaro, tutt’altro che entusiasta di questa new entry, il comportamento ondivago di Musy, però, inizia a far brontolare anche la pancia della sua stessa base: quel drappello di liberali convinti che lo ha seguito nella sua discesa in politica tanto da mettere in piedi una lista civica a sostegno della sua candidatura a sindaco. Che le strade possano presto dividersi in nome di un pragmatismo politico che ha tanto il sapore della mera ambizione personale?

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