sabato 20 marzo 2010

Il monitoraggio “a raggio aperto” Un sistema, fisso o portatile, capace di analizzare per intero l'area interessata dall'inquinamento, e non un solo p

ETG ha installato un nuovo sistema Open Path UV finalizzato al
monitoraggio degli inquinanti atmosferici e dei composti tossici
nella Valle dei Templi (Agrigento)per prevenire il degrado dei resti
archeologici causati dall’inquinamento atmosferico.
A differenza delle classiche cabine per il monitoraggio puntuale degli
inquinanti il sistema Doas è del tipo cosiddetto “a raggio aperto” in
grado, quindi, di monitorare non soltanto un punto significativo
dell’area interessata ma la sua totalità.
Il vantaggio di questo sistema è che può essere utilizzato sia in installazioni
fisse sia portatili, per eseguire in tempo reale il monitoraggio
atmosferico di composti non misurabili correntemente con
gli strumenti tradizionali e le relative concentrazioni presenti
nell’ambiente.
L'Environmental Protection Agency,l'Unione Europea ed altre agenzie internazionali di regolamentazione hanno accettato non solo la validità del controllo della
qualità dell'aria misurata “a raggio aperto“ per il monitoraggio ambientale
ma lo indicano come utile strumento di analisi integrativo per
una ricerca di possibili sorgenti inquinanti.ETG ha utilizzato questi sistemi in
varie applicazioni. Una di queste è l’individuazione di possibili sorgenti
inquinanti quando la comunità lamenta disturbi riconducibili
all’inquinamento dell’aria, non conoscendone però la causa ed il
possibile composto colpevole del disturbo.Ad esempio, il Comune di Gorizia
ha commissionato ad ETG il noleggio di uno strumento simile per
identificare una possibile sorgente inquinante proveniente dal confine
con la Slovenia. Si tratta dell’ETG UV Doas Sentinel, che dispone di
una libreria di circa trecento composti che possono essere quindi
monitorati, facendo così di questo strumento un potente mezzo di ricerca
grazie alla sua rapidità e portabilità nell’installazione.Ad esempio, uno dei composti monitorabili è il benzene (C6H6), ossia il composto aromatico più semplice
e con un tempo di permanenza in atmosfera dell’ordine di un giorno.
Più precisamente, è un componente dei prodotti derivati dal carbone
e dal petrolio e si trova anche nella benzina e negli altri carburanti.
A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore
che evapora all’aria molto velocemente.E’ caratterizzato da un odore
pungente e dolciastro e la maggior parte delle persone può percepirlo
in concentrazione molto basse.Il benzene, inoltre, è una sostanza
altamente infiammabile, ma la sua pericolosità è dovuta principalmente
al fatto che è un carcinogeno riconosciuto per l’uomo.
Pur essendo dimostrata la sua pericolosità,per il suo ampio utilizzo
il benzene è praticamente insostituibile;molte industrie lo impiegano
per produrre altri composti chimici e alcuni tipi di gomme, lubrificanti,
coloranti, inchiostri, collanti,detergenti, solventi e pesticidi.
Questo inquinante primario proviene per circa il 90% dagli autoveicoli,
emesso per la maggior parte dai gas di scarico e, in misura inferiore, dall’evaporazione del combustibile. Sono particolarmente ricche di benzene alcune benzine “verdi” in cui esso è utilizzato come antidetonante in sostituzione
del piombo. La parte restante proviene dalla distribuzione e immagazzinamento
del combustibile e dalla combustione del legno e di altri composti organici, quali la
nafta.Anche il fumo di sigaretta contiene elevate concentrazioni di tale sostanza
e rappresenta una notevole fonte di esposizione per i fumatori attivi e passivi.
Recentemente ETG ha partecipato ad un giornata di studio inerente una simulazione di incendio prescritto organizzato dalla Regione Piemonte, Università di Torino,
volontari AIB, Arpa per analizzare i microinquinanti causati da un incendio
boschivo. Si è installato un ETG UV Doas Sentinel in monitoraggio continuo sia nella fase precedente che successiva dell’incendio.In quell’occasione lo strumento ha rilevato un lieve incremento della formaldeide, che si forma naturalmente
nell'ambiente durante il processo di ossidazione degli idrocarburi.Fonti di formaldeide dovute ad attività umane sono i processi di combustione, tra cui assumono rilievo le emissioni degli autoveicoli privi di marmitta catalitica.
Le fonti principali di formaldeide interessano comunque gli ambienti
confinati, in quanto vi è una molteplicità di prodotti che la contengono,
come legno agglomerato o compensato con cui si realizzano mobili e materiali da costruzione,tessuti, ma anche prodotti per la pulizia, vernici, inchiostri, disinfettanti,materie plastiche, colle,lacche, schiume isolanti, resine,
carta, ecc. Altre sorgenti importanti di emissione di formaldeide negli
ambienti confinati sono il fumo di sigaretta, la cottura di cibi e l'uso
di camini o bracieri.
ETG RISORSE E TECNOLOGIA
Il monitoraggio“a raggio aperto”Un sistema, fisso o portatile, capace di analizzare
per intero l'area interessata dall'inquinamento, e non un solo punto, così da individuare le fonti di emissione Hi-Tech Ambiente - Numero 2 - Marzo 2010
44 MACCHINE & STRUMENTAZIONE Cabina per il monitoraggio degli inquinanti
L'analizzatore ETG UV Doas Sentinel Il sistema ETG Open Path UV
nella Valle dei Templi (AG)

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