domenica 6 marzo 2011

VERSO IL REFERENDUM ACQUA -NUCLEARE di Alfiero Grandi


Il Governo teme i referendum e preferisce buttare dalla finestra 300 milioni di euro pur di evitare un successo dei referendum. Infatti basterebbe fare coincidere le elezioni amministartive con i referendum per risparmiare 300 milioni, ma il Governo sa che il nucleare è stato approvato dal parlamento solo imponendolo con il voto di fiducia e che la maggioranza dei cittadini è invece contraria. La scelta nucleare è imposta dal Governo su pressione della lobby affaristica italiana ed internazionale che punta sul grande affare nucleare in spregio all'esito dei referendum del 1987, che con percentuali dell'80% si pronunciarono contro il nucleare. Anche per il referendum che vuole garantire che l’acqua resti un bene pubblico il vero problema è raggiungere il quorum perché la maggioranza dei cittadini è d’accordo.
C'è anzitutto una questione democratica. Può un parlamento come questo, per di più ricattato dal voto di fiducia, capovolgere il voto dei cittadini ? Poichè la destra ha deciso questo è inevitabile che anche il referendum sia utilizzato per cercare di bloccare la folle scelta della destra di tornare alle centrali nucleari in Italia e di dissipare un bene pubblico come l’acqua. Si può discutere se questo fosse il momento migliore per la scelta referendaria, ma ormai la scadenza è fissata e quindi occorre lavorare sia per arrivare al quorum che per vincere con la maggioranza dei SI per l’abrogazione delle leggi. C'è un'evidente sinergia tra il referendum per garantire che l'acqua resti bene pubblico e quello per bloccare la scelta nucleare.
Arrivare al quorum è la difficoltà maggiore da superare per i referendum e il Governo di fatto sceglie il boicottaggio del voto. Partecipare al voto e contribuire a realizzare il quorum è un buon antidoto contro la disaffezione elettorale che da 2 decenni sta colpendo il nostro paese.
Un approfondimento sul referendum per abrogare la legge 99/2009 che punta a reintrodurre il nucleare in Italia.
Perchè il nucleare va bloccato ? Anzitutto per ragioni di costo. L'Enel ha cercato di dimostrare che il nucleare conviene ma per farlo ha raccontato balle sui costi veri di costruzione delle nuove centrali. Nel 2009 Enel sosteneva che una nuova centrale Epr sarebbe costata 3 miliardi di euro. Di fronte all'esplosione dei costi dei prototipi finlandese e francese ha dovuto alzare il costo a 4 miliardi. In realtà il costo reale è ormai 8 miliardi di euro e con questi costi non esiste la possibilità di produrre energia elettrica con costi inferiori alle fonti attuali, anzi saranno addirittura maggiori. Non è vero neppure che l'Italia sarebbe più autonoma perchè dovremmo importare quasi tutto, certamente le tecnologie più sofisticate e il combustibile. Quindi non avremo maggiore autonomia e il combustibile nucleare è disponibile per un periodo limitato, come il petrolio e gli altri combustibili fossili. Come hanno detto 200 imprenditori, prima firma Pistorio, investire oltre 30 miliardi nel nucleare vorrebbe dire bloccare di fatto gli investimenti nel risparmio energetico e nelle rinnovabili. Non abbiamo le risorse per fare tutto e il suo contario.
Altrimenti perchè Enel avrebbe venduto parte delle sue energie rinnovabili se non appunto per gettarsi nella costosissima avventura nucleare ?
Inoltre le centrali sono concentrazioni enormi di investimenti e quindi di affari, con tutte le preoccupazioni conseguenti. Mentre un investimento diffuso, come nel caso delle energie rinnovabili, si spande su migliaia di investimenti diffusi e di operatori.Inoltre il nucleare è pericoloso. Ad esempio il problema delle scorie radioattive non è stato risolto in via definitva in alcun paese al mondo. Le enormi scorie delle centrali dismesse e dei siti in cui sono costruite è il peggior regalo che le attuali generazioni possono fare a quelle che verranno. Ci sono scorie che rilascieranno radiazioni per decine di migliaia di anni, alcune tipologie per centinaia di migliaia. Costruendo le centrali condanneremmo le future generazioni a convivere con i pericoli e le conseguenze di queste scelte per tempi maggiori di quelli della storia umana che conosciamo.Non si tratta solo degli incidenti. Nessuno si augura che ricapitino Three miles Island o Chernobyl ma è un fatto che le notizie di incidenti, per fortuna meno gravi, vengono nascoste. Ad esempio in Francia 19 incidenti nei primi 2 mesi dell'anno. Le centrali rilasciano radiazioni anche durante il funzionamento normale, come hanno dimostrato diverse indagini. L'ultima ricerca è stata svolta in Germania e ha rilevato, nelle aree più vicine alle centrali nucleari, un aumento delle leucemie nei bambini di 2,2 volte.
Approfittando della crisi libica e dell'aumento dei prezzi del petrolio i nuclearisti sono tornati all'attacco, dimenticando che le centrali nucleari non sono la soluzione perchè anche il più ottimista nuclearista ammette che prima del 2020 non saranno in funzione. Fino al 2020 che facciamo ? In realtà la soluzione sono risparmio energetico e energie da fonti rinnovabili perchè non dipendono da vicende internazionali, perchè possono essere introdotte da subito, in tempi brevi, con investimenti più limitati e con risultati occupazionali 15/20 volte maggiori del nucleare. Solo così potremmo essere pronti per gli appuntamenti concordati con l'Europa del 20/20/20 entro il 2020.

Alfiero Grandi
Presidente Comitato
SI alle energie rinnovabili NO al nucleare

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