
“La sicumera con cui sul nucleare il professor Veronesi si lascia
andare ad affermazioni prive di supporto scientifico lascia allibiti”.
L'associazione nazionale dei medici per l'Ambiente Isde Italia replica
così a quanto affermato dall'oncologo Umberto Veronesi su La Stampa il
3 marzo scorso. “Basterebbe leggere i più autorevoli giornali
internazionali – scrivono oggi in edicola sul quotidiano ecologista
Terra Ernesto Burgio, cordinatore del Comitato scientifico Isde, e
Angelo Baracca, dell'Università di Firenze - per sapere che la
strombazzata rinascita nucleare non esiste, a causa dei costi fuori
controllo, dei problemi, delle incognite, dei ritardi nei tempi di
costruzione; che gli Usa hanno in costruzione un solo reattore (un
secondo è stato cancellato), mentre in Europa gli unici due in
costruzione (in Finlandia e in Francia) procedono tra mille intoppi,
che hanno già causato un raddoppio dei costi e dei tempi”.
“Ma l’aspetto più disarmante – denunciano Burgio e Baracca - è la
leggerezza con cui Veronesi considera gli effetti biologico-sanitari
della radioattività. Un incidente nucleare grave è in grado di
contaminare un intero emisfero: eppure Veronesi “liquida” con poche
battute persino la catastrofe di Chernobyl. Dimenticando che
scienziati e ricercatori di chiara fama, che hanno dedicato la loro
vita a documentare gli effetti di una nube radioattiva che ha colpito
non solo URSS, Ucraina e Bielorussia, ma l’Europa intera, parlano di
un milione di vittime! Come può un oncologo accettare di dirigere
un’Agenzia per la Sicurezza del Nucleare ignorando o trascurando
questi studi?”.
Roma, 5 marzo 2011
Terra, quotidiano ecologista-via del Porto Fluviale 9a, Roma
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