
E' diventata un'abitudine della politica urlare le proprie ragioni, usare epiteti pesanti per avvalorare le proprie tesi. Parolacce mai utilizzate sembrano rendere meglio il concetto e suscitare più simpatia fra la gente.Per carità nessun perbenismo stupido e bacchettone. Io credo nella forza della moderazione e ritengo che un concetto come quello di opposizione al ricorso all'energia nucleare per produrre energia elettrica se sostenuto con i criteri del ragionamento economico sui costi e sulla redditività, sull'impatto di una centrale in termini di "rischio" ambientale e sulla salute degli esseri viventi, sul problema delle scorie e del loro deposito in sicurezza, sia più vincente che dare dell'irresponsabile o peggio a chi ne propone l'utilizzo.Se ne discute democraticamente e poi ognuno fa le sue scelte nette e chiare. Lo stesso criterio vale sul rapporto ambiente inquinato e salute. Non ci sono punti di interpretazione, si deve produrre senza danni all'ambiente, senza aggiungere altri o nuovi inquinanti nell'ecosistema. L'Ecocidio è in corso, ci ammaliamo di più ma moriamo di meno grazie alle diagnosi precoci, alla ricerca genetica e molecolare, alla chirurgia ed alla farmacologia. I costi della salute però sono diventati insostenibili. Allora vogliamo una guerra nucleare che annienti qualche milione di persone o vogliamo invece pensare ad un'economia che tragga lezioni dalla ricerca scientifica e che riprogrammi, trasformi in termini ecologici la propria produzione. Uno slogan per spiegare questo concetto "meno auto e più treni o mezzi pubblici ecologici a basso o bassissimo impatto sulla salute". Riconvertiamo allora una parte dell'industria dell'auto anche in questa direzione e diamo lavoro sicuro ai nostri giovani e meno giovani.L'Ecologismo non è nè di destra ne di sinistra, è di chi ci crede e se ne occupa.Allora No al nucleare ma anche No al fumo che crea dipendenza,inquina e fa ammalare anche chi sta vicino a noi. Comunque , chi governa, deve, seppur con moderazione, saper decidere e compiere le proprie scelte, nell'interesse di una Nazione o di un paesino.(segue)